La piramide alimentare svizzera è appena stata aggiornata: l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), in collaborazione con la Società svizzera di nutrizione (SSN), ha proposto una nuova piramide alimentare che si differenzia da quella suggerita nel 2011. Le differenze sostanziali vedono le proteine di origine vegetale messe più in evidenza rispetto al passato e, in generale, viene inserito anche l’aspetto della sostenibilità degli alimenti.
Più spazio anche ai prodotti integrali fra i carboidrati e alla necessità di variare fra differenti tipi di frutta e verdura; gli alimenti freschi sono generalmente da preferire a quelli trasformati e frutta e verdura sono da scegliere di stagione e da consumare in colori diversi. Occhio anche allo zucchero nei latticini.
La realtà quotidiana, però, si discosta molto da questa raccomandazione, come spiega la dietista Evelyne Battaglia-Richi: «Abbiamo aumentato il consumo di carne di sei volte negli ultimi 60-80 anni, arrivando a circa 800 grammi di carne alla settimana, quando ne dovremmo mangiare non più di 200-300 grammi.»
In cima alle abitudini scorrette degli svizzeri spicca anche lo zucchero. Come riporta la dietista, l’OMS consiglia che non più del 10% delle calorie giornaliere provengano dagli zuccheri. Tuttavia, «Una bibita zuccherata standard contiene già circa 50 grammi di zucchero, esaurendo il budget giornaliero.» Da questo momento in poi qualsiasi apporto di zucchero è considerato in eccesso rispetto all’apporto giornaliero consigliato.
Quasi uno svizzero su due è in sovrappeso.
La dieta moderna, insieme alla mancanza di movimento, contribuisce all’aumento di peso della popolazione. Battaglia-Richi afferma che oggi le persone dedicano meno tempo alla cucina e acquistano più alimenti pronti. La dietista segnala l’importanza di limitare i cibi ultra processati: «Un prodotto ultra processato contiene più di cinque ingredienti, ed è importante moderarne il consumo.»
Mangiare con piacere, magari in compagnia, è fondamentale, ma non deve compromettere la nostra salute.
La dietista evidenzia anche un cambiamento importante nei comportamenti alimentari rispetto al passato. Se una volta la cucina casalinga era la norma, oggi molti scelgono pasti pronti per mancanza di tempo o praticità. «I ritmi di vita moderni e i nuovi modelli familiari hanno portato molte persone a privilegiare alimenti già preparati, spesso ricchi di zuccheri e grassi nascosti», afferma Battaglia-Richi. Questo trend contribuisce all’aumento del consumo di cibi ultra processati, che, come sottolinea la dietista, «devono essere limitati per mantenere un equilibrio alimentare e preservare la nostra salute a lungo termine».
Moderare i consumi, fare la spesa a piedi e tornare a cucinare
La nuova piramide alimentare
Telegiornale 16.10.2024, 20:00