L’effetto yo-yo è un fenomeno noto in cui, putroppo, dopo aver perso peso il corpo tende a riguadagnarlo, spesso ritornando al peso iniziale o addirittura superandolo. È un fenomeno molto frustrante per cui dopo aver fatto la dieta e aver raggiunto il proprio peso forma, basta qualche ghiottoneria di troppo per vanificare gli sforzi fatti. Questo comportamento ha attirato l’attenzione della comunità scientifica e, in particolare, del Professor Von Meyenn e della ricercatrice Laura Hinte del Dipartimento di Scienze della Salute e della Tecnologia dell’ETHZ a Schwerzenbach, che stanno esplorando il ruolo dell’epigenetica nel processo.
Ci sono probabilmente altri meccanismi alla base del fenomeno, il corpo spinge davvero per riguadagnare il peso perso, ci siamo chiesti se l’epigenetica non fosse coinvolta nel processo.
Prof. Von Meyenn
L’epigenetica è la disciplina che studia come i fattori esterni e ambientali possono modificare l’attività dei geni senza alterare la sequenza del DNA. Questi cambiamenti possono influenzare il funzionamento delle cellule e possono essere in parte trasmessi alle generazioni successive.
La Dott.ssa Hinte suggerisce che il nostro corpo potrebbe avere una sorta di “memoria cellulare”, utilizzando una metafora suggestiva per descrivere il fenomeno: «Ci è venuta in mente questa immagine: se questo libro fosse il nostro genoma e ogni sua pagina un gene, quando sei in sovrappeso è come se si creasse una piega segnalibro che non se ne va anche quando perdi i chili di troppo.»
Questo “segnalibro” epigenetico si traduce nella predisposizione delle cellule adipose a tornare al peso precedentemente raggiunto. I cambiamenti epigenetici, infatti, regolano l’espressione genica attraverso proteine specifiche che decidono se attivare o disattivare determinati geni. La memoria cellulare è duratura perché le cellule adipose, che immagazzinano grasso, hanno una vita media di dieci anni, conservando a lungo le modifiche epigenetiche accumulate. Anche dopo aver perso peso, «Quelle apparse prima di dimagrire rimangono al loro posto; la disposizione di queste proteine è la memoria della cellula», sottolinea Hinte.
Ora ci rendiamo conto del ruolo cruciale della prevenzione, è importante non arrivare all’obesità.
Prof. Von Meyenn
Il Prof. Von Meyenn sottolinea l’importanza della prevenzione, in particolare nei bambini, affinché nelle loro cellule adipose non ci sia questo “segnalibro” durante la fase di sviluppo che potrebbe poi essere preso come punto di riferimento in età adulta.
Il futuro della ricerca sembra promettente, sottolinea Meyenn, con il potenziale di modulare questa “memoria” epigenetica per mantenere il peso perso in modo stabile e duraturo. Interventi mirati al paziente potrebbero aiutare a ridurre il rischio di riguadagnare peso, contrastando l’effetto yo-yo e favorendo una salute metabolica migliore. Questo aprirebbe la strada a trattamenti innovativi e personalizzati, con l’obiettivo di sostenere chi lotta contro l’obesità e le sue complicazioni, migliorando così la qualità della vita e riducendo l’impatto delle malattie correlate al peso. In ogni caso, la migliore cura rimane la prevenzione.