In piena estate la nostra cucina si riempie di colori e sapori tipici della stagione dell’abbondanza. Tuttavia, spesso la generosità di questo periodo porta con sé anche il rischio di sprechi alimentari. Adottare una filosofia di zero spreco in cucina non solo è un atto di rispetto verso l’ambiente, ma lo è anche per il nostro portafoglio; può anche trasformarsi in un’opportunità per scoprire nuove ricette e sapori.
Vediamo qualche trucco, suggerimento e ricetta per non sprecare in cucina e cosa farne di quella frutta o verdura non più croccante dimenticata nei meandri del frigorifero.
Cetrioli: come recuperare quelli avvizziti?
I cetrioli si conservano anche fino a una settimana in frigorifero, spesso, però, risultano avvizziti - soprattutto alle estremità - e un po’ amarognoli già dopo qualche giorno: per recuperarli conviene pelarli, salarli e lasciarli riposare per circa 30 minuti, in modo che “spurghino” e marinino; a questo punto, si possono asciugare, tritare e grattugiare, per poi condirli con sale, olio, succo di limone e aglio spremuto. Si può poi aggiungere dello yogurt greco o del quark per fare una sorta di tzatziki e ottenere così una salsa di accompagnamento, oppure mescolare i cetrioli a una ricotta, con l’aggiunta di pepe - a piacere - per ottenere o un ripieno per verdure da mangiare fredde, oppure come farcia per un crostone croccante ed estivo.
La marinatura iniziale dei cetrioli “avvizziti” si può anche fare a piacere in base ai gusti, sbizzarrendosi con bacche di ginepro, erbe aromatiche e, perché no, un goccio leggero di gin o aceto, per poi tagliare i cetrioli a piacere e servirli in insalata.
Come scegliere i cetrioli
Evitare i cetrioli molto più piccoli che rischiano di essere immaturi e troppo asciutti, così come quelli troppo grandi perché hanno troppi semi all’interno della polpa e solitamente sono meno saporiti.
La buccia deve essere di un bel verde (scuro o chiaro in base alla varietà).
La consistenza, al tatto, soda.
Pomodori: oltre la solita passata
Se i pomodori risultano un po’ datati con qualche grinza, la prima cosa che viene in mente di fare è la classica passata: giusto, ma non solo...
Per molti la buccia di pomodoro è la prima cosa da “scartare” e per farlo si incidono i pomodori a croce sul fondo del frutto e si sbollentano per qualche secondo per poi metterli in acqua e ghiaccio, in questo modo la buccia si può pelare agevolmente: anche nel caso di pomodori un po’ vecchi si può procedere in questo modo per utilizzare al massimo ogni singolo pomodoro!
Dunque, una volta prelevate le bucce si possono essiccare e poi frullare per ottenere una polvere aromatica che può arricchire semplici piatti di pasta, insalate, o aggiunta al sale; oppure riporle in un vasetto e coprirle di olio per almeno 48 ore: ecco ottenuto un olio aromatizzato al pomodoro del tutto naturale e fatto in casa.
Le bucce possono anche semplicemente venire fritte e usate come chips, sia per guarnire i piatti, sia per uno snack sano.
La polpa si può tagliare a dadini, riporla in un colino dentro una ciotola, salarla con sale grosso, unire 1 spicchio di aglio schiacciato, basilico o menta, un goccio di olio, e lasciare macerare per almeno 30 minuti: la polpa può essere usata come condimento di una pasta fredda, e il liquido raccolto nella ciotola usato come condimento a freddo, da bere o per insaporire un cous cous e idratarlo.
La buccia di pomodoro è preziosa
Le bucce sono la parte del pomodoro con la maggior concentrazione di nutrienti.
Carote: non gettate foglie o ciuffi
Partendo sempre da ortaggi biologici è possibile mangiare tutte le parti dell’ingrediente, e la carota non fa eccezione.
Trovare le carote con il ciuffo è una rarità, ma non se le si compra direttamente del produttore: le foglie delle carote sono buonissime e dolciastre sia cotte che crude; da provare semplicemente in insalata o in pesto per la pasta preparato con il ciuffo della carota al posto del basilico.
Delle carote si getta anche sempre lo strato esterno: le bucce sono - se le carote sono di agricoltura biologica e ben lavate - sono ottime per soffritti, fondi di cottura come brodi vegetali o trasformate in puree di accompagnamento. La buccia di carota si presta anche molto a diventare un ottimo snack a zero spreco: provate ad essiccarle con un filo di olio e spezie per una chips fuori dal comune e gustosissima.
Anguria, frullarla per una granita dissetante
Spesso capita di comprare l’anguria, magari tagliarla già in tocchetti e lasciarla in frigorifero facendo sì che la polpa perda croccantezza e al gusto risulti meno fresca di quando è stata comprata. Un buon trucco per godere ancora di questa polpa è quello di frullarla aggiungendo vaniglia, menta fresca, scorza di limone non trattato e congelarla per avere una buona granita sempre a portata di mano in congelatore.
Anche la buccia, può non essere sprecata, sapete?
Questa, infatti, rispetto alla polpa, contiene il 70% in più di fibre e il 25% in più di vitamina B; in più, è ricca di flavonoidi, licopene e vitamina C.
Per usare tutta la scorza, compresa la parte verde, è per forza da cuocere per farne composte, pezzetti canditi o della mostarda.
Come scegliere l’anguria
A parità di grandezza, scegliere l’anguria più pesante; la buccia deve essere scura e opaca, e avere le striature vicine e ben delineate.
Un modo per capire se un’anguria è matura è cercare una macchia gialla sulla buccia, chiamata “campo”, dove l’anguria è stata a contatto con il terreno: la presenza di una macchia gialla indica che il frutto ha maturato al sole.
Lamponi ammaccati? Diventano un’ottima crema al cucchiaio
I lamponi sono molto delicati e si “ammaccano” facilmente.
Prima di tutto è buona norma conservarli in frigorifero per un paio di giorni e in un contenitore traspirante. Se ne avanzano, una volta lavati possono essere congelati stesi e distanziato l’uno dall’altro su un vassoio.
Ne rimanessero in frigorifero tutti ammaccati e non ci fossero tracce di muffa, questa è la ricetta che fa per voi: frullarli con qualche cucchiaio di miele (a piacere in base al grado di dolcezza che desiderate), un goccio di succo di limone, qualche fogliolina di menta e setacciare la crema ottenuta per eliminare i semi; a questo punto, amalgamare la crema ottenuta a della ricotta fresca e servirla a mo’ di crema con della granella di frutta secca a piacere o delle gocce di cioccolato amaro.
Spreco zero
RSI Food 21.04.2020, 11:07