Curiosità e trend

Fiori che si possono mangiare

Sono coltivati da diverse realtà locali, ma li possiamo anche far crescere nel nostro balcone: scopriamo alcuni fiori eduli

  • 11 giugno, 11:30
basilico in fiore
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Di: Patrizia Rennis 

L’uso dei fiori in cucina non è una moda recente, ma una pratica in voga già in alcune tra le civiltà più antiche. Ci sono fiori che mangiamo abitualmente, come quelli di zucca, altri che consumiamo in maniera inconsapevole, come lo zafferano o i carciofi, e poi ci sono fiori che forse non  avevamo mai pensato di mettere in tavola eppure hanno un grande potenziale.

Dove trovare i fiori commestibili e a cosa prestare attenzione

Nel nostro territorio i fiori eduli vengono coltivati da diverse realtà ed è possibile quindi trovarli in vendita pronti al consumo. È necessario, però, controllare che venga indicata la commestibilità: i fiori venduti a scopo ornamentale possono essere trattati e non vanno consumati. Nei negozi specializzati è possibile trovare anche semi di fiori commestibili per coltivarli direttamente in giardino o sul balcone, senza usare nessun tipo di trattamento.
Anche i nostri campi sono ricchi di fiori spontanei commestibili, ma è fondamentale saperli riconoscere ed essere sicuri che la zona dove li si raccoglie sia incontaminata.

Uso in cucina

Il primo uso che viene in mente quando si pensa ai fiori commestibili è come guarnizione a un piatto, ma a seconda del tipo e del sapore possono venire impiegati in cucina in molti modi: cotti, crudi, marinati, fritti, essiccati o in infusione. Come per frutta e verdura anche i fiori richiedono un lavaggio accurato e la rimozione delle parti non commestibili. Vediamo nel dettaglio alcuni fiori commestibili e il loro uso.

  • Fiori di basilico: quando si cura il basilico si tende evitare che fiorisca tagliando gli steli dall’alto e stimolando la produzione di foglie. È interessante sapere, però, che anche le infiorescenze si possono e mangiare, hanno un sapore simile alle foglie, ma più delicato. I fiori di basilico possono essere usati freschi per arricchire un’insalata, guarnire un primo piatto o aromatizzare un sale.
    Si possono mangiare anche i fiori di altre erbe aromatiche come menta, salvia e rosmarino, hanno tutti un sapore simile alle foglie della pianta.

  • Dente di leone: è una delle erbe spontanee più conosciute. È possibile mangiarne il fiore crudo raccogliendolo prima che fiorsca, quando il sapore ancora non è amarognolo. Questo fiore si può mangiare anche cotto al vapore o saltato in padella ed è perfetto da usare in torte salate o quiche. I fiori di tarassaco sono usati anche per creare uno sciroppo simile al miele.

  • Lavanda: è possibile mangiare la lavandula angustifolia (lavanda vera o lavanda inglese) mentre le altre varietà non sono adatte a essere consumate. Il sapore intenso molto aromatico va usato con parsimonia. La si può usare per aromatizzare dolci come biscotti, torte o creme, ma si sposa anche con piatti salati.

  • Nasturzio: è uno dei fiori commestibili più noti. Del nasturzio si possono mangiare sia i fiori che le foglie; il sapore è dolce e leggermente piccante, sono ideali crudi in insalata.

  • Rosa: la rosa è uno dei fiori più noti tra quelli ornamentali, ma in antichità era coltivata soprattutto a scopi nutritivi, salutistici e cosmetici. A seconda della varietà può avere note più dolci o agrumate. Le rose vengono usate spesso in pasticceria per il loro sapore delicato adatto alla preparazione di confetture, dolci e infusi. Possono essere usate anche in insalate o per aromatizzare aceto e spezie. 

  • Viola del pensiero: le viole possono essere usate fresche nelle insalate, ma le si può anche friggere, candire o essiccare. Hanno un sapore fresco e delicato, perfetto per guarnire della frutta.

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Prima di consumare dei fiori va sempre accertata la loro commestibilità, avvalendosi dell’aiuto di esperti. Vi sono fiori velenosi e non vanno assolutamente consumati. Alcuni esempi sono l’aquilegia comune, il colchico d’autunno, il mughetto, la belladonna e tutti i fiori della famiglia delle solanacee, come i pomodori.

Del glicine è possibile mangiare solo i petali, le altre parti come rami, baccelli e semi possono provocare sintomi gastrointestinali anche gravi. I fiori del glicine non vanno ingeriti in grandi quantità perché anche i petali non sono totalmente privi di sostanze chimiche potenzialmente dannose.

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