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Microalghe: cibo del futuro

Cosa sono le microalghe e perché fanno così bene alla salute e hanno un potenziale notevole per un futuro più sostenibile

  • 15 ottobre, 11:30
spirulina

Spirulina

  • Madeleine_Steinbach - iStock
Di: Alice Tognacci 

Le microalghe stanno guadagnando sempre più attenzione nel mondo della sostenibilità e dell’alimentazione, e potrebbero diventare un pilastro nel mondo agroalimentare, dove sarà necessario ridurre l’impatto ambientale delle produzioni.
L’uso delle microalghe, quindi, non è solo una questione di moda, ma una possibile soluzione per un’alimentazione più sostenibile e meno impattante sull’ambiente.

Cosa sono le microalghe?

Tutti conosco le macroalghe - comunemente chiamate “alghe” - quegli organismi acquatici simili alle piante che oggi possiamo facilmente trovare anche al supermercato, come l’alga nori, wakame o kombu.

Meno note, forse, sono le microalghe, minuscoli organismi fotosintetici che vivono soprattutto in ambienti acquatici, sia in acqua dolce che salata, come laghi, fiumi, stagni, acquitrini o mari. Ne esistono più di cinquantamila tipi diversi, ma le specie più conosciute sono la spirulina e chlorella, già utilizzate in vari prodotti alimentari e integratori. La chlorella è originaria di Taiwan e del Giappone, mentre la spirulina si trova in Africa e in Asia. Queste specie blu-verdi sono tra le più antiche specie di vita del pianeta.
Le microalghe sono costituite da una singola cellula o da un piccolo numero di cellule riunite in una struttura molto semplice, che può crescere rapidamente e moltiplicarsi in una grande biomassa ricca di nutrienti. Si sviluppano rapidamente e possono essere coltivate in acqua dolce o salata, sfruttando aree che non competono con l’agricoltura tradizionale.

Le microalghe sono microorganismi capaci di svolgere la fotosintesi, proprio come le piante. Questo significa che assorbono anidride carbonica e, attraverso la luce solare, producono ossigeno e composti organici. Ecco perché le microalghe non solo hanno numerosi effetti positivi per la salute, ma anche per l’ambiente: ancora oggi, più di metà dell’ossigeno atmosferico è prodotto a livello globale proprio dalle microalghe, che rivestono quindi una importanza ecologica chiave per il nostro Pianeta.

Alcuni tipi di microalghe sono i cianobatteri - un tempo chiamati “alghe verdi-azzurre” - organismi evolutivamente antichi: si ritiene che la loro origine risalga a più di 3.5 miliardi di anni fa e che siano stati i primi organismi capaci di svolgere la fotosintesi, contribuendo quindi in modo significativo alla formazione di ossigeno negli oceani e al proliferare della vita sulla terra.

Microalghe e salute: perché sono importanti per l’alimentazione?

Delle 10 specie di microalghe autorizzate al consumo alimentare in Europa, le più diffuse (spirulina in primis) stanno iniziando a essere utilizzate in diversi prodotti.

Nel mondo vegano e macrobiotico, la spirulina viene altamente impiegata per produrre alimenti comuni: basta aggiungerle agli impasti (o alle preparazioni) di pancake, pasta fresca, frullati, focacce, salse o pesti per condire, hummus di ceci, burger o polpette vegetali, e atre preparazioni a piacere.

A differenza delle macroalghe, largamente diffuse nelle cucine asiatiche e ormai molto consumate anche alle nostre latitudini grazie ai piatti “fusion”, le microalghe possono essere meno conosciute come alimento, ma ritenute un vero superfood: sono ricche di proteine (in alcuni casi fino al 60-70% del loro peso secco), acidi grassi essenziali come gli Omega-3 e Omega-6, vitamine (soprattutto del gruppo B), minerali e antiossidanti. Inoltre, possono essere un’ottima fonte alternativa di proteine, che aiuta a ridurre la dipendenza da fonti animali e a ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva. Sebbene il pesce possa essere una fonte di acidi grassi essenziali, a causa dell’aumento dei prezzi e delle crescenti preoccupazioni sulla sua sostenibilità, le microalghe sono considerate una potenziale fonte alternativa per soddisfare queste esigenze nutrizionali.

Le microalghe sono note fin dai tempi antichi come alimento di elevato valore nutrizionale. Per esempio, la spirulina ha rappresentato un alimento base per le popolazioni degli indigeni latino-americani già nel XVI secolo. Come descritto da uno dei soldati di Cortés, gli Aztechi raccoglievano la spirulina dalle sponde rocciose del lago Texcoco per essiccarla e utilizzata per produrre e vendere piccoli pani e alimenti dal gusto simile al formaggio.

Microalghe e sostenibilità:

Le microalghe stanno contribuendo a rispondere ad alcuni dei problemi più urgenti del mondo moderno, come nutrire una popolazione in crescita e trovare alternative sostenibili ai combustibili fossili.
Uno dei punti più interessanti delle microalghe, infatti, è il loro basso impatto ambientale:

  • Richiedono meno acqua e meno terreno rispetto a colture tradizionali come soia o mais.

  • Crescono molto rapidamente, con cicli di raccolta che durano solo pochi giorni.

  • Hanno la capacità di assorbire grandi quantità di CO2, contribuendo alla riduzione dei gas serra.

  • Possono essere coltivate in ambienti controllati, riducendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici.

04:53

Microalghe spaziali (da Il giardino di Albert, di Matteo Martelli)

RSI Food 14.10.2024, 20:40

Fonti:

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