Oggi, 14 novembre 2024 ricorre la Giornata mondiale del diabete, a soffrirne nel mondo ci sono mezzo miliardo di persone e solo in Svizzera si contano circa mezzo milione di casi. Definito spesso anche “malattia invisibile”, il diabete continua silenziosamente a diffondersi, infatti si stima che un terzo delle persone diabetiche non sappia ancora di essere affetta da questa malattia.
Diabete 1, exploit cinese
Setteventi 08.11.2024, 07:20
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Secondo l’OMS la diffusione del diabete è in costante crescita, questa grave malattia continua a costituire un nemico da sconfiggere.
Nel 90% dei casi i pazienti sono affetti da diabete di tipo 2, una patologia cronica provocata soprattutto da sovrappeso, sedentarietà e alimentazione scorretta.
Il diabete: cos’è e perché è pericoloso?
Lo zucchero è un carburante per le cellule del nostro organismo e la sua assimilazione avviene grazie all’insulina (prodotta dal pancreas). Quando si è affetti da diabete mellito il processo di trasformazione del glucosio viene inibito, in parte o del tutto, e questo si accumula nel sangue in quantità eccessive. Tutto ciò può causare gravi problemi di salute: se non viene trattato per lungo tempo, il diabete può provocare malattie secondarie ai vasi sanguigni e al sistema nervoso.
Si può evitare l’insorgenza del diabete?
Circa il 10% dei diabetici soffre di diabete tipo 1, una forma di malattia autoimmune nella quale le cellule del pancreas che producono insulina vengono distrutte. Non è certo cosa scateni questa malattia e la sua comparsa non è influenzabile. Attualmente non è curabile e chi ne è affetto necessita per tutta la vita di somministrazioni di insulina.
Non è possibile modificare l’età o la predisposizione genetica. È possibile invece influenzare fattori che possono portare al diabete di tipo 2, come: eccesso di peso, mancanza di esercizio fisico o abitudini alimentari scorrette
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Diverso è invece il diabete di tipo 2, la forma di diabete largamente più diffusa. Le persone che ne soffrono continuano a produrre insulina, ma non in quantità sufficiente - le loro cellule non sono più in grado di utilizzare il glucosio in modo efficace-. Per questo tipo di diabete sono stati riconosciuti numerosi fattori di rischio come la familiarità, la sedentarietà e il sovrappeso. Una causa frequente è l’iperalimentazione prolungata negli anni combinata con l’obesità.
Il diabete di tipo 2 un tempo veniva chiamato anche “diabete senile” perché la sua insorgenza avveniva tipicamente oltre i 40 anni, oggi viene diagnosticato sempre più spesso anche in giovani adulti con problemi di sovrappeso.
Nell’immaginario comune a causare il diabete c’è l’eccessivo consumo di zuccheri. È vero che consumare troppi zuccheri semplici non è salutare e provoca sovrappeso, quindi uno dei fattori di rischio per il diabete di tipo 2. È altrettanto vero, però, che tra i maggiori incriminati dell’insorgenza di questa malattia c’è il consumo eccessivo di grassi saturi, presenti in alimenti come salumi, formaggi grassi, strutto, panna e burro.
L’OMS consiglia di consumare al massimo 25 g di zucchero al giorno a testa, in Svizzera in media ne consumiamo 100 g e alcune persone arrivano fino a 300 g. Un consumo eccessivo dovuto anche agli “zuccheri nascosti” negli alimenti.
Cosa mangiare se si è diabetici o se si vuole evitarne la comparsa
Le abitudini alimentari corrette sono un fattore fondamentale sia per prevenire la malattia, sia per chi già soffre di diabete. L’alimentazione di un diabetico non prevede cibi speciali o regole complesse, ma deve essere equilibrata. I consigli generali per chi soffre di diabete non sono molto diversi da quelli che tutti dovrebbero seguire per mantenersi in salute, quindi: ridurre zuccheri semplici e grassi saturi di origine animale e prediligere verdura, frutta, cereali integrali e legumi.
Chi soffre di diabete dovrebbe discutere il proprio piano alimentare con medici o esperti in nutrizione.
Vietati i dolci?
A differenza di quello che molti credono, i diabetici possono mangiare tutti i tipi di frutta, limitando quella a più alto contenuto di zucchero come: banane, fichi, uva, cachi e castagne. Anche i dolci non devono per forza essere del tutto esclusi da chi soffre di questa malattia, ma devono essere consumati con moderazione, in piccole quantità e seguendo alcuni accorgimenti. Il consumo saltuario di dolci andrebbe pianificato per esempio in momenti come la colazione o alla fine del pranzo, in modo che il rialzo glicemico venga modulato dall’assorbimento degli altri nutrimenti introdotti con il pasto.
Praticare regolarmente un’attività fisica per almeno 30 minuti al giorno è molto importante nel miglioramento della glicemia, della pressione arteriosa e dei valori dei lipidi nel sangue.
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