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Senza confini i pirati delle IPTV

Ecco le possibili conseguenze nella Svizzera italiana dei recenti blitz italiani che hanno chiuso molti accessi illegali alle televisioni a pagamento

  • 24 febbraio 2020, 06:31
  • 22 novembre, 19:53
03:55

Pirati a gonfie vele

RSI/Andrea Pasquot - GettyImages 24.02.2020, 06:30

Di: AnP 

Non è mancato chi, anche nella Svizzera italiana, ha sudato freddo, chiedendosi quando la polizia avrebbe bussato alla sua porta quando, mercoledì scorso, le autorità italiane hanno denunciato 223 persone nella vicina penisola, sull'onda dell’operazione “Eclissi” che solo qualche mese fa spegneva migliaia di accessi illegali alle pay TV.

Le cose non sono però così automatiche. È necessaria una querela presentata dall’avente diritto, senza la quale non può esserci un procedimento, che nel caso del fruitore finale può portare anche alla detenzione (ART. 150) mentre per il fornitore della prestazione (ossia del decoder) a una multa e a un risarcimento (ART. 150 bis).

Tutto facile allora? Non proprio. Fruire di servizi (sport, film, serie TV) a pagamento, ma gratuitamente è un reato contro il patrimonio. Un po’ come salire sul bus senza pagare il biglietto. È vero che essere colti in flagrante è poco probabile, ma è pur sempre una possibilità.

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