Ticino e Grigioni

“Tentato assassinio”

Chiusa l’inchiesta sull’accoltellamento di Bissone

  • 28.01.2013, 20:03
  • 05.06.2023, 21:14
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  • �Ti-Press / Gabriele Putzu

È la notte del 9 marzo. A Bissone, tre individui speronano l’auto di un 30enne kosovaro, scendono dalla vettura e si scagliano su di lui. Cominciano a colpirlo, armati di coltello e mazza da golf. Poi si danno alla fuga. Ben tredici (tra addome, braccia e gambe) le coltellate inferte alla vittima. Il giovane si salverà per miracolo.

L'accusa è tentato assassinio

Due dei tre aggressori sono tuttora latitanti. Il terzo, arrestato in Germania agl’inizi di maggio, verrà presto processato. Venerdì il procuratore pubblico Nicola Respini ha chiuso infatti l’inchiesta a suo carico. E a giorni (forse già entro la fine della settimana) firmerà il rinvio a giudizio. Tentato assassinio (subordinatamente tentato omicidio) l’accusa di cui il 37enne rumeno dovrà rispondere alle Assise Criminali. L’uomo, difeso dall’avvocato Sandra Xavier, contesta però ogni addebito, sostenendo la tesi della legittima difesa.

Il movente

Le indagini, in parte legate all’Operazione Domino e all’altrettanto celebre Movidagate, hanno anche cercato di far luce sul movente. Movente che – stando almeno alle dichiarazioni degli interessati – sarebbe da ricondurre a un’aggressione precedente: quella avvenuta qualche giorno prima (a quanto pare per questioni di soldi) sul piazzale del Fox Town, a Mendrisio.

Una sorta di vendetta, insomma. La vittima dell’episodio di Bissone (un buttafuori finito a sua volta sotto inchiesta) aveva indicato invece, come mandante, l’ex-titolare della Bam Security di Lugano. Ma l’ipotesi di un regolamento di conti per la gestione della sicurezza al Nyx, la discoteca del casinò, era poi caduta.

Francesco Lepori

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