Passano gli anni, cambiano le esigenze della clientela e, per rimanere concorrenziale e al passo con i tempi, anche la Posta si adegua alle mutate necessità. Rivede la diffusione degli uffici postali, trasformandone alcuni in agenzia all'intero di negozi e farmacie. Amplia l'offerta, introducendo il servizio a domicilio, pensato soprattutto per le regioni più discoste. Rivede il traffico dei pagamenti, benvenuta era digitale, addio libretti gialli. Insomma, l'ex regia federale sta subendo una vera e propria metamorfosi. Una trasformazione che, come sovente accade, non convince tutti e non manca di sollevare critiche e malumori.
Uffici postali a rischio, secondo Syndicom (clicca sull'immagine per ingrandirla)
"Ho vissuto in prima persona l'evoluzione dell'azienda, nella quale sono entrato negli anni '70 e dalla quale mi congedo dopo 44 anni di servizio", racconta soddisfatto e con un po' di nostalgia Paolo Stoira, responsabile del settore uffici postali del Locarnese, oramai prossimo alla pensione. "Tra 20 anni vorrei poter vedere ancora una Posta concorrenziale, presente su tutto il territorio e in grado di soddisfare le esigenze della popolazione, un compito non facile viste le sfide all'orizzonte", aggiunge.
La Posta del futuro
Una trasformazione che in diversi comuni è già realtà come a Riazzino dove, da qualche tempo, il tradizionale ufficio postale non esiste più. Lettere, raccomandate, pacchi e traffico dei pagamenti è assicurato da un'agenzia postale, aperta all'interno di una farmacia. "Abbiamo accettato la sfida e la clientela sembra apprezzare il nostro sforzo", sostiene soddisfatta la gerente, Maria Vittoria Bonomi, che in merito aggiunge: "Certo per noi è un carico di lavoro supplementare, ma riusciamo comunque ad assicurare il servizio".
L'evoluzione degli impieghi all'interno dell'azienda
La Posta in Breve
Lo scorso ottobre la Posta ha reso noto di voler ampliare il numero di punti di accesso in Svizzera, portandoli da 3'700 ad almeno 4'000. Una strategia che prevede, tra l’altro, la chiusura di alcuni uffici postali tradizionali e la loro trasformazione in agenzie. Una trasformazione che non ha mancato di sollevare critiche, soprattutto da parete dei sindacati. L’ex regia federale ha risposto alle critiche rassicurando: “Sarà evitata la chiusura di uffici postali senza sostituzioni… ; saranno messe a disposizione soluzioni alternative”.
Lino Bini
L'orgoglio del postino - Superalbum del 10 giugno 2017
RSI Info 16.06.2017, 07:00