Centinaia di migliaia di galline sono già state abbattute in Olanda per lo scandalo delle uova contaminate da un insetticida, ma le uccisioni potrebbero proseguire e toccare milioni di esemplari non più redditizi, malgrado le proteste degli animalisti. Secondo Johan Boonen, dello Federazione agricola e orticola dei Paesi Bassi, i pericoli per i consumatori sono ormai arginati, ma non è così per gli allevamenti: 150 sono stati chiusi e ci vorranno settimane o mesi prima che riprendano la produzione, una volta eliminata ogni traccia di fipronil.
Il Belgio promette intanto trasparenza, dopo che si è scoperto che l'Agenzia per la sicurezza alimentare ha avuto conoscenza del problema in giugno ma ha informato il resto d'Europa solo il 20 luglio.
In Svizzera, dove le uova di importazione sono state ritirate da Migros, Coop e Aldi, i valori constatati nei test non sono giudicati pericolosi. La produzione estera serve in generale per prodotti lavorati come la pasta, mentre quella nazionale copre l'essenziale del fabbisogno di uova fresche.
pon/ATS