Pre-adolescenti che scompaiono. Sono i protagonisti al centro di diversi film presentati in questa giornata sulla Croisette.
Il più toccante e inquietante è Nelyubov del russo Andrey Zvyagintsev che descrive l’aridità della distruzione di una coppia sposata (lui ha messo incinta una ragazza e lei trova un fidanzato) attraverso il comportamento del figlio dodicenne: inizialmente lo vediamo origliare le liti e piangere di nascosto, poi scompare da casa senza che i genitori, troppo presi dalle loro esistenze, inizialmente neanche se ne accorgano. La ricerca del bambino, supportata da una squadra di volontari specializzati, crea un crescendo di angoscia che non lascia indifferente nessuno: né il pubblico, né tantomeno i genitori che dimenticheranno il loro egoismo.
In un gioco di salti temporali (fra il 1927 e il 1977) si svolge Wonderstruck di Todd Haynes. A cinquanta anni di distanza due ragazzini si ritrovano in circostanze simili: alla ricerca dei genitori scappano da casa di zii e parenti e, in seguito a incidenti, diventano sordi. Ma il finale li riunirà: lei settantenne, lui teenager. Dall’omonimo romanzo dell’immaginifico Brian Selznick https://it.m.wikipedia.org/wiki/Brian_Selznick (autore da cui fu tratto anche Hugo Cabret di Martin Scorsese), il film decolla dopo la faticosa parte iniziale.
Sicilian Ghost Story degli italiani Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (che è anche una coproduzione della Svizzera italiana: Ventura Film e RSI) apre la Semaine de la Critique con un’altra storia in cui vediamo al centro due tredicenni. Quando il ragazzino scompare, la compagna di classe innamorata di lui non si rassegna, si ribella al silenzio e discende nell'oscuro mondo mafioso che ha inghiottito il suo primo amore. Ad un efferato fatto reale di cronaca criminale (il rapimento e l'assassinio del giovanissimo Giuseppe Di Matteo, il cui corpo fu sciolto nell'acido) fa da stridente contrappunto lo stile favolistico-magico-romantico del film, usato dagli autori con efficace effetto straniante.
Francesca Felletti