Nel buio totale, rumori e voci. A un certo punto una donna chiede se qualcuno abbia ancora una domanda da rivolgerle e un uomo le risponde: lei è consapevole di avere una voce molto sexy? È l’incipit della storia d’amore al centro di Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini, coprodotto da Ventura Film e dalla Rsi: quella fra una non vedente (Valeria Golino, ovvero la “voce sexy” che sta guidando un gruppo di persone all’interno di una struttura senza luci interne, che permette di riprodurre alcune sensazioni legate alla cecità) e un pubblicitario di successo dalla vita sentimentale e familiare piuttosto complicata (Adriano Giannini). Quando, per caso si rincontrano in un negozio, lui chiede a lei, osteopata, di fissare una visita perché “è a pezzi”.
09.09.2017 Il nuovo film di Soldini in Turné
RSI 09.09.2017, 10:51
Emma inizia così a curare Teo e non solo per i lievi problemi fisici, ma anche interiormente facendolo entrare in una dimensione diversa e assai profonda (“noi ciechi non possiamo vivere in base alle apparenze” gli spiega) e vincendo mano a mano i suo problemi legati al lasciarsi andare nell’affettività, che nascono dalla prematura scomparsa del padre.
Teo, da buon pubblicitario, è bugiardo (con Emma, con la fidanzata, con la famiglia di origine, con gli amici) e sa “rubare” le idee che gli vengono dalla vita per i suoi spot. E, se inizialmente è spaventato dalle difficoltà della vita quotidiana di Emma, alla fine vince ogni resistenza. La scena finale chiude magnificamente il cerchio e si svolge di nuovo nell’oscurità del luogo in cui la donna svolge le visite guidate per i vedenti: qui è lui ad essere in svantaggio ma non ha un attimo di indugio nell’entrarvi per cercare il perdono di lei.
Francesca Felletti