La recensione del documentario di Herzog (Rete Due 14.3.16)
RSI Info 14.03.2016, 09:53
L'immagine e la parola, costola primaverile del Festival del Film Locarno, ha chiuso la sua quattrogiorni con la proiezione in prima internazionale (dopo la prima mondiale del Sundance) del nuovo documentario di Werner Herzog intitolato Lo and Behold - Reveries of the Connected World.
La grotta tecnologica
Dopo aver indagato le origini preistoriche della narrazione nello strabiliante Cave of Forgotten Dreams, viaggio in 3D nelle caverna francese Chauvet, il regista tedesco getta lo sguardo dal passato al presente-futuro, dedicando la sua attenzione al mondo interconnesso, all'impatto storico-sociale-filosofico-patologico-onirico che l'avvento della rete globale sta avendo sulla vita e sui comportamenti degli esseri umani. La grotta non è più fisica e tangibile come quelle in cui i nostri progenitori dipingevano cavalli con l'illusione del movimento, ma diventa un involucro omnicomprensivo fatto di collegamenti wireless e dispositivi in costante dialogo numerico tra loro.
La locandina di Cave of Forgotten Dreams
Paure e sogni
Con la sua tranquillità espositiva e interrogativa da signore mitteleuropeo di una certa età, Herzog va a caccia di sogni - quelli dei robot, quelli della rete macro-organismo cibernetico, quelli degli utenti - e trova anche incubi e paure - di chi si ammala di esposizione alle microonde, di chi non va più in bagno per non perdere ai videogiochi online, di chi immagina un mondo che si ferma a seguito dell'eventuale collasso della rete.
Guarda il trailer di Lo and Behold
RSI Info 14.03.2016, 12:23
Filosofo eterno bambino sorpreso
Con il piglio da eccentrico filosofo dell'antica Grecia, l'autore di Fitzcarraldo manifesta la sua continua bambinesca sorpresa (l'espressione idiomatica anglosassone "lo and behold" significa proprio questo) e fa le domande con una sorta di ricerca della magia dell'esistente. Se l'attacco è di quelli magici e suggestivi, con una visita ai laboratori di UCLA dove venne inviato il primo messaggio internet, a fare da degno contraltare c'è la skyline di Chicago con in primo piano alcuni monaci buddhisti affetti da smartphonite compulsiva.
Carlo Chatrian presenta il film insieme a Andrea Romeo di I Wonder Pictures
Come ha annunciato Carlo Chatrian presentando il film al Kursaal di Locarno domenica 13 marzo, a distribuirlo in Italia e anche in Svizzera è la I Wonder di Bologna. La speranza è che arrivi davvero in qualche sala di prima visione.
mz