Un terzo delle 1'500 opere delle collezione di Cornelius Gurlitt, che alla morte nel maggio del 2014 le aveva lasciate al Museo di Belle Arti di Berna, era di dubbia provenienza. Alla prova dei fatti, però, sono solo cinque i quadri che erano stati certamente sottratti dai nazisti ai legittimi proprietari: sono queste le conclusioni a cui è giunta la commissione tedesca incaricata di indagare sul passato dell'immenso patrimonio artistico, comprendente dipinti di Picasso, Monet, Chagall e altri maestri.
Per altri cinque, sussistono dei dubbi che non hanno potuto essere fugati, ha spiegato Ingeborg Berggreen-Merkel, responsabile della task force nel presentare il proprio rapporto a Berlino. Una provenienza precisa ha potuto essere stabilita però solo in 11 casi. Il compito degli esperti era improbo, in assenza di documentazione sufficiente.
Il Kunstmuseum di Berna
Ancora un ostacolo si frappone al trasferimento in Svizzera delle opere "pulite": il ricorso contro il testamento di Uta Wenger, cugina di Gurlitt, secondo la quale l'uomo aveva già perso lucidità. In prima istanza è stata sconfessata.
pon/ATS