Il Kunstmuseum di Berna ringrazia, ma il lascito di Cornelius Gurlitt, che morendo mercoledì a Monaco di Baviera ha donato al museo la sua collezione di opere d'arte, soprattutto stupisce e lascia aperte molte domande di natura etica e giuridica. Con il collezionista in persona non c'erano mai stati contatti.
Consiglio di fondazione e direzione, in una nota diffusa ieri sera, si sono detti riconoscenti per la cospicua eredità (valutata parecchi milioni di franchi), di cui sono stati informati dalla telefonata del legale di Gurlitt. Prima di prendere una posizione concreta, tuttavia, attendono di aver fugato tutti i dubbi. Una delegazione dell'istituto, accompagnata da giuristi, si recherà già nei prossimi giorni in Germania.
Secondo l'Ufficio federale della cultura, per ogni tela appartenente a quello che è stato definito "il tesoro di Hitler" (sarebbero circa 1'500) bisognerà accertare se fu rubata dai nazisti, nel qual caso la Svizzera, firmataria della Dichiarazione di Washington del 1998, dovrebbe ridarla. Le richieste di restituzione, finora, sono però poche decine. Ci vorrebbe un permesso, invece, se il dipinto facesse parte del patrimonio culturale tedesco.
ATS/pon
RG 12.30 dell'8/5/2014 Il servizio di Monica Fornasier
RSI Info 08.05.2014, 15:22
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