Un'armata a colori

Fondata nel ‘500, con sede nella Città del Vaticano, composta da 110 elementi, la Guardia svizzera pontificia è davvero L’esercito più piccolo del mondo come titola il documentario di Gianfranco Pannone ad essa dedicato, ma anche il più magneticamente affascinante.

Perché i suoi soldati sono elegantissimi nelle uniformi rinascimentali a righe blu, rosso e giallo scuro; sicuri nella marcia a tempo di tamburo e nei movimenti dettati da un rigido cerimoniale; resi ancora più solenni dallo splendore degli ambienti della Santa Sede.

Grazie al film di Pannone, coprodotto dal Centro Televisivo Vaticano con la Fondazione delle Arti Solares (insieme alla consorella Solares Suisse) e la PTS Art’s Factory, entriamo dentro a questo corpo pontificio insieme alle reclute che si apprestano a farvi un periodo di due anni. In particolare seguiamo le vicende dell’intellettuale René, studente di teologia del Canton Argovia che si interroga sul senso della simbologia che lo circonda e desidera nel suo diario "una Chiesa multicolore come le nostre uniformi"; di Leo, che nella vita di tutti i giorni fa il guardaboschi; di Michele, che ha origini lucane.

Piano piano attraverso la routine fatta di studio di regole e teoria, di training fisico sportivo, di lunghi periodi di forzata immobilità, entriamo nel mistero del centro della Città Eterna. Talvolta Papa Francesco appare e subito emerge l’ammirazione e il rispetto di questo incredibile esercito nei confronti del suo capo supremo che con poche calorose parole e gesti importanti ha creato un clima nuovo anche nello stesso Vaticano.

Se il regista ha affermato di avere “cercato uno sguardo laico per non farsi fagocitare da tanta grandezza e dal peso della Storia”, per lo spettatore è impossibile sfuggirvi. Il film è stato presentato alla 72esima Mostra di Venezia fuori concorso.

Francesca Felletti