Camminare virtualmente nella Venezia del '500, sapendo chi si potrebbe incontrare nelle botteghe o come si chiamano le famiglie e i singoli individui che abitano nei palazzi, magari conoscere anche la storia di alcuni. Non è un videogioco, ma un esempio di come potrebbe trasformare lo studio della storia l'enorme quantità di dati conservati nell'Archivio di Stato di Venezia, scansionati, senza la necessità di aprirli, da macchine simili alle Tac e letti da computer 'intelligenti'.
Il progetto si chiama 'Venice Time Machine' ed è nato dalla collaborazione tra Archivio di Stato di Venezia, Politecnico di Losanna e università Cà Foscari. Avviato nel 2013, ha presentato i suoi primi risultati a Roma, nel convegno sulla “Grande bellezza dei grandi dati” organizzato dagli stessi partner del progetto, con Ambasciata svizzera in Italia, Archivio di Stato di Roma e università di Roma Tor Vergata.
«Tecnologie avanzate e patrimonio culturale si uniscono per rendere ancora più interessante la ricerca umanistica e metterla a disposizione di un pubblico più ampio», ha osservato Michele Petochi, dirigente del Politecnico di Losanna e coordinatore dei ricercatori svizzeri coinvolti nel progetto. Digitalizzare i 2,5 miliardi di pagine contenute negli 80 chilometri occupati dagli scaffali dell'Archivio di Stato è un'opera davvero ambiziosa.
Red.MM/ATS/ANSA/Swing