Sono in aumento le segnalazioni di venditori online che si spacciano per aziende svizzere con prodotti di alta qualità, che però poi consegnano merce scadente o lasciano addirittura il cliente a mani vuote. Una serie di lamentele ha dato il via all’inchiesta di Kassensturz, trasmissione della SRF che è andata a scavare nel mondo dei negozi falsi.
Le segnalazioni dei problemi con i negozi online (Kassensturz, SRF, 10.12.2024)
Claudia Spörri era alla ricerca di un maglione caldo a collo alto per l’inverno. Online ha trovato un’offerta chre ha attirato la sua attenzione: un maglione di cashmere di “un’azienda tradizionale zurighese”. Il prezzo era sorprendentemente conveniente, ma il sito web sembrava credibile e indicava un ufficio a Glattbrugg.
La testimonianza di Claudia Spörri (Kassensturz, SRF, 10.12.2024)
Qualche settimana dopo è però arrivata la spiacevole sorpresa: un’email che informava della partenza della merce dalla Cina, per lo stupore di Spörri. Dopo un’ulteriore lunga attesa, è arrivato il pacco con il maglione, che non era però in cashmere. Secondo l’etichetta, era composto per il 95% di poliestere e per il 5% di elastan.
Il modello d’affari dei negozi falsi
“Questa è una violazione della legge contro la concorrenza sleale: non si può pubblicizzare un prodotto con caratteristiche che non possiede” sottolinea Lucien Jucker, dell’Associazione dei consumatori della Svizzera tedesca. Le offerte di questo tipo online però abbondano.
Il modello di questi negozi viene definito dropshipping. Vendono merce da piattaforme cinesi come Ali Express. Gli ordini vengono effettuati direttamente in Cina, mentre il presunto negozio online svizzero è solo un intermediario, senza un magazzino proprio, che inoltra gli ordini. I clienti si trovano così a pagare un notevole sovrapprezzo, rileva Jucker.
A “Kassensturz” giungono quotidianamente segnalazioni di spettatori che sono stati ingannati da tali aziende. Come Helen Heim Huber, che aspetta da mesi una consegna da chiccasa.ch, oppure Melanie Gasser, che ha ricevuto vestiti di scarsa qualità invece dell’elegante abito da sera ordinato.
Come riconoscere i negozi falsi
Offerte allettanti: prezzi troppo buoni per essere veri spesso indicano una truffa.
Impressum: informazioni mancanti o incomplete sono un segnale di avvertimento.
Metodi di pagamento: pagate con mezzi che offrono protezione dell’acquirente, come PayPal o carte di credito.
Dominio: ortografie errate o URL non professionali sono sospetti.
Recensioni: ricercate recensioni su piattaforme indipendenti per evitare inganni.
Attenzione alla crittografia SSL: controllate la presenza di «https://» e del simbolo del lucchetto – entrambi sono obbligatori per negozi sicuri.
Lingua e design: molti negozi falsi si distinguono per traduzioni scadenti e un aspetto non professionale.
Difficile farsi rimborsare
Dopo la cattiva sorpresa, Spörri voleva restituire il maglione di scarsa qualità e ottenere un rimborso. Il fornitore Wilhelm Wald ha però offerto solo uno sconto del 10% sul maglione o un buono per il prossimo acquisto. Una proposta inaccettabile per la cliente.
La sede di Wilhelm Wald a Zurigo è ormai abbandonata. Il titolare dell’azienda, Jorge Oesterle, ha scritto a “Kassensturz”: “Purtroppo sono stati consegnati prodotti di qualità inadeguata. L’attività è stata chiusa”. I prodotti difettosi verranno rimborsati. Chiccasa.ch e Stella-Zurich.com non hanno risposto alle domande di “Kassensturz”.
Lucien Jucker consiglia alle vittime di segnalare tali aziende alla Segreteria di Stato dell’economia e ricorda che i pagamenti con carta di credito possono essere annullati in determinate circostanze.