Il voto a 16 anni non convince

Portare il diritto di voto a 16 anni non convince il Consiglio nazionale o la popolazione di Riehen (BS), che domenica scorsa ha sonoramente respinto, con un 70% di no, la proposta a livello comunale. Un’idea che non convince neppure gli utenti di “dialogo”, con il 57% dei partecipanti al dibattito sul tema che si oppone a un abbassamento dell’età del voto.

L’argomento principale è che 16 e 17enni non hanno la maturità necessaria per prendere delle decisioni politiche ponderate. Una posizione difesa per esempio da “Intervenant Curieux”, che mette in evidenza anche la mancanza di esperienza di vita necessaria per comprendere le questioni politiche e sociali, prospettando una maggiore proporzione di votanti poco informati alle urne.

Il suo commento, come tutti gli altri sulla piattaforma di dibattito di “dialogo”, è stato moderato e tradotto nelle lingue nazionali e in inglese.

Nonostante l’ampio sostegno alla sua posizione da parte degli altri utenti, non tutti sono d’accordo. Due utenti non ancora maggiorenni portano ad esempio la loro esperienza personale. “Kritische Denkerin”, 16enne, ritiene di avere la maturità necessaria per prendere decisioni che riguarderanno più lei dei suoi nonni, mentre chi non ce l’ha probabilmente non andrebbe a votare. “Rhéteur Imperturbable” aggiunge che a 14 anni si è già sentito dire più volte di avere più conoscenze politiche di molti adulti. “Partecipante Prudente” si rallegra che ci sia una generazione di giovani interessata e impegnata in politica e sottolinea che nel suo cantone, Glarona, da quando è stato introdotto il voto dai 16 anni nel 2007 non si è notato uno spostamento a destro o sinistra del voto.

La vede diversamente “Tristesire Résolu” che, come insegnante, afferma che molti giovani già a 18 anni non sono in grado di comprendere il mondo in tutta la sua complessità e a 16 anni sarebbe impensabile. Aggiunge poi che i giovani hanno maggiori possibilità di farsi influenzare da opinioni estreme e sono più facili da manipolare.