Saqqara, a una trentina di chilometri a sud del Cairo, è una prestigiosa necropoli dell’antico Egitto, dove vengono regolarmente portati alla luce nuovi tesori. Lo scorso dicembre, gli archeologi di una missione franco-svizzera hanno scoperto una camera funeraria unica al mondo, tanto bella quanto ricca di dettagli.
Philippe Collombert, professore di egittologia all’Università di Ginevra e condirettore della missione, sottolinea: “Conosciamo altre tombe di questo tipo. Dal punto di vista puramente storico, la sua importanza è minore. Ma di questa qualità, in questo stato di conservazione, con questi colori e queste incisioni, non ho mai visto nulla di simile, è eccezionale”.
Una tomba straordinaria (19h30, RTS, 04.02.2025)
L’occupante del sontuoso sepolcro è stato rapidamente identificato: “Leggendo le iscrizioni sull’ingresso della tomba, abbiamo scoperto chi era: Tetinebfu. Il suo nome appare più volte, così come la sua funzione. Era il decano dei medici del palazzo. Ma si possono anche scoprire le sue specialità: direttore dei dentisti, farmacista e incantatore di Serket, cioè lo specialista nella cura dei morsi velenosi”.

Le iscrizioni all'entrata della tomba
Era un medico reale, probabilmente di Pepi II, faraone della VI dinastia, che sarebbe vissuto tra il 2246 e il 2152 a.C. Il medico lo curava secondo protocolli molto precisi, spiega l’egittologo ginevrino: “Abbiamo informazioni sulla medicina egiziana, che era molto avanzata, grazie soprattutto a papiri che sono trattati medici in cui si spiega esattamente come si deve praticare la medicina”.
Ma non è tutto: “Nella tomba si vede anche che questo medico era anche un mago: curava con la pratica, ma anche con formule magiche. Per gli antichi egizi, la magia e la medicina erano un po’ la stessa cosa” spiega Collombert.

Dei vasi dipinti per ricordare la pietra usata nella costruzione
Questa tomba, che è stata rapidamente saccheggiata dopo la sepoltura del defunto, racconta anche molto degli usi e costumi dell’antico Egitto. Come i vasi disegnati sui muri, dipinti per ricordare l’apparenza della pietra usata.

Delle collane che decorano l'interno della tomba
O delle collane dove si distinguono a malapena i geroglifici dei loro destinatari, alti cinque millimetri. O ancora il decoro generale: “Il soffitto sembra essere di granito - spiega Collombert - ma non lo è. In realtà, questo signore era una persona importante, ma non abbastanza ricca da avere una tomba con un soffitto in granito. Quindi è stata dipinta un’imitazione”.
Questa scoperta fortuita corona quasi mezzo secolo di scavi annuali da parte di questa missione franco-svizzera, che spera ancora meglio entro la fine dell’anno: accedere alla tomba di un grande visir individuata l’anno scorso.

ArcheoTIcine
Alphaville 05.02.2025, 11:05
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