Siria, un anno dopo

La Siria è tornata con prepotenza alla ribalta due settimane fa dopo l’attacco di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia per colpire i presunti depositi di armi chimiche del regime del presidente Bashar al Assad e obiettivi militari siriani. L’attenzione si è così nuovamente rivolta verso un’area del mondo e una guerra che forse ci siamo abituati (sbagliando) a ritenere sempre uguale a se stessa.

Siamo tornati in Siria per cercare nuove storie, o la continuazione di alcune già raccontate, per capire le ondulazioni di questo lungo conflitto, che non si esplicita solo nei campi di battaglia, nei combattimenti e nei bombardamenti delle zone occupate da gruppi ribelli e da estremisti. È una guerra che si manifesta anche nelle lunghe attese per ottenere i permessi e le autorizzazioni, che spesso non arrivano, per poter filmare, è nei programmi che possono cambiare all’improvviso, è nel rumore delle esplosioni che irrompono in ogni momento: di notte, o in pieno giorno, quando ognuno è troppo occupato a guidare la propria esistenza per potervi prestare davvero attenzione.

È nelle tante domande che, invece di risposte, producono nuove domande. Ma è anche negli sguardi smarriti e nelle lacrime di chi - con estrema fatica - si aggrappa lo stesso alla vita e a quello che ancora può offrire. Le lacrime, in fondo, sono tutte uguali. Ma l’effetto che hanno su di noi dipende solo da due fattori: ciò che le provoca e chi le piange. Di seguito i contributi realizzati per Radiogiornale e Telegiornale della RSI.

Paola Nurnberg

3 maggio 2018

• La strategia di Assad

• In Siria i rifugiati che hanno lasciato il paese sono cinque milioni e mezzo altri 6 milioni e mezzo, invece, si sono spostati all'interno del paese, in altre città e in realtà spesso molto dure.

• L'arrivo nella città siriana di Yarmouk

• In Siria, mentre l'esercito di Bashar al-Assad lancia una massiccia offensiva nelle campagne intorno a Homs, in città si cerca di ricominciare, recuperando ciò che si può ma anche cercando di dimenticare.

• In Siria, dove malgrado l'esercito del Governo controlli sempre più zone, si continua a combattere. E ce lo conferma anche l'inviata della RSI Paola Nurnberg, che ha ottenuto uno dei rari permessi d'ingresso. Sentiamo che situazione ha trovato al suo arrivo a Damasco.

• Dopo Damasco è stata la volta di Homs, dove Paola Nurnberg hai assistito alle mosse di un altro potente alleato del Governo di Bashar al-Asad, la Russia.

• Tra le vie di Homs

Red MM/bin