L’Europa è il continente che si sta riscaldando più velocemente e le sue temperature stanno aumentando ad un ritmo doppio rispetto alla media globale. Il nuovo allarme rosso arriva dal nuovo rapporto congiunto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), che fa capo alle Nazioni Unite, e da Copernicus, l’agenzia di monitoraggio del clima dell’Unione europea.
Negli ultimi cinque anni il Vecchio Continente ha visto in media un aumento della temperatura di 2,3 gradi centigradi rispetto all’epoca pre-industriale. Un aumento nettamente superiore alla media a livello globale che è stata di 1,3 gradi, quindi ancora sotto la soglia critica indicata nell’accordo internazionale di Parigi del 2015 che si pone come obiettivo di mantenere con un impegno collettivo l’aumento della temperatura globale entro un grado e mezzo.
Il 2023, in particolare, per l’Europa è stato un anno di primati negativi: il secondo anno consecutivo più caldo di sempre, con temperature record anche della superficie dei mari. Oltre alle ondate di calore e l’alto numero di giornata di “stress da caldo estremo” (con temperatura percepita superiore all’equivalente di 46 gradi Celsius), due milioni di persone sono state colpite da inondazioni o tempeste, gravi siccità hanno interessato la penisola iberica e l’Europa orientale e il più grande incendio boschivo della storia del continente ha devastato 96’000 ettari in Grecia. E prosegue a ritmo sostenuto anche lo scioglimento dei ghiacciai: sulle Alpi è andato perso circa il 10% del loro volume residuo solo negli ultimi due anni.
Sono pesanti le conseguenze anche sulla salute umana e sull’economia: la mortalità legata al caldo è aumentata del 30% negli ultimi vent’anni, mentre le perdite dell’economia legate al riscaldamento climatico sono stimate in più di 13 miliardi euro, di cui l’80% legati alle inondazioni.
L’aumento del riscaldamento in Europa, combinato con l’invecchiamento della popolazione e il crescente numero di abitanti delle città, avrà “gravi conseguenze per la salute pubblica”, aggiunge il rapporto. “Le attuali misure per combattere le ondate di calore saranno presto insufficienti”.
Le due agenzie di monitoraggio del clima mettono però in evidenza anche quanto fatto di buono, invitando a premere sull’acceleratore della transizione energetica. Nel 2023 l’Europa ha generato il 43% della sua elettricità a partire da risorse rinnovabili, facendo segnare un aumento del 36% rispetto al 2022.