Dalla fine di marzo il dollaro si è rafforzato sul franco svizzero di circa il 9%, dopo un anno di relativa stabilità. Come spiegato al Radiogiornale dal giornalista economico della RSI, Marzio Minoli, "questo significa che se la forza del franco contro euro e la stabilità contro il dollaro sono state una sorta di diga che ha contenuto il rincaro dei prezzi. Con un dollaro a questi livelli, siamo praticamente alla pari, acquistare combustibile e materie prime sarà più caro, mettendo ulteriore pressione in termini di prezzi per il consumatore.
Ma perché il dollaro si rafforza?
Sicuramente al centro ci sono le mosse della banca centrale americana, spiega Minoli, "che hanno portato ad avere un differenziale di tasso d'interesse a favore del dollaro. In altre parole, le obbligazioni statali a 10 anni, che sono il punto di riferimento per queste analisi, rendono il 3% in dollari, 1,10% quelle tedesche che sono il riferimento per l'euro, e l'1% per quelle in franchi. Questo fa ben capire quanto sia interessante investire in dollari, una moneta, spesso non lo si dice, che è considerata un bene rifugio". Il forte rialzo è dunque figlio anche delle aspettative ulteriori di rialzo dei tassi statunitensi, ma anche della ricerca di investimenti nella valuta statunitense.
Cosa comporta per la Svizzera?
In Svizzera sappiamo benissimo quali problemi crea una moneta forte. Poi naturalmente dipenderà dalla guerra in Ucraina e quanto gli investitori continueranno a cercare affari in dollari, "considerato come un porto sicuro - prosegue Minoli.- Gli analisti sono piuttosto concordi nel dire che questa situazione durerà qualche tempo. Risultato: il prezzo della benzina, semplifico, non dipenderà più solo dal prezzo del petrolio, ma adesso ci si dovrà mettere anche il corso del dollaro. Esso dipenderà anche le mosse che le banche centrali saranno chiamate a fare nei prossimi mesi per mantenere un certo equilibrio nei cambi, senza andare a condizionare un'economia che sta già soffrendo".