Molte delle piccole e medie imprese (PMI) attive in Svizzera e orientate all’esportazione sono preoccupate per il loro futuro. Un sondaggio trimestrale del Credit Suisse, pubblicato giovedì, conferma timori e preoccupazioni già avanzate all’indomani della decisione della BNS di abbandonare il cambio fisso tra franco ed euro.
Dai dati raccolti dall’istituto di credito emerge che solo il 26% delle aziende interpellate prevede di aumentare le esportazioni nei prossimi tre mesi, contro il 29% registrato nel rilevamento precedente e il 49% osservato prima dell'abolizione della soglia minima di cambio.
Il 43% delle ditte chiamate in causa si attende una stagnazione (valore invariato rispetto al trimestre precedente) mentre il 31% teme un arretramento (erano 28%). L'indice delle prospettive di export delle PMI di Switzerland Global Enterprise (S-GE, già Osec) è sceso in tre mesi da 46,6 a 43,3 punti. Si tratta del valore più basso dall'inizio di questo tipo di rilevamento, nel 2010.
ATS/bin
PP 12.00 del 9 luglio 2015 Il servizio di Marzio Minoli
RSI Info 09.07.2015, 13:54
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