Economia e Finanza

Svizzera all'ONU s'impegna per la Siria

"Le parole non bastano, dobbiamo agire con fermezza"

  • 25 settembre 2012, 09:13
  • 6 giugno 2023, 11:08
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La presidente della Confederazione durante il suo intervento a New York

  • KEYSTONE

Alla vigilia della 67esima Assemblea generale delle Nazioni Unite, la presidente della Confederazione ha esortato il Consiglio di sicurezza dell'ONU a portare la vicenda siriana davanti alla Corte penale internazionale.

Da New York, dove si trova assieme al suo collega di Governo Didier Burkhalter per partecipare ai lavori delle Nazioni Unite, lunedì sera Eveline Widmer-Schlumpf è intervenuta ad una conferenza organizzata a margine della 67esima Assemblea dell'organizzazione. Parole dure le sue: sullo stato di diritto, la ministra ha chiesto che la Corte penale internazionale (CPI) indaghi su tutti coloro che hanno commesso crimini contro l'umanità in Siria, auspicando che sia il diritto internazionale che il ruolo del Comitato internazionale della Croce Rossa vengano rafforzati.

Secondo Didier Burkhalter 23 nazioni sostengono finora questo passo: prima di inoltrare l'esposto è preferibile trovare però il consenso anche di altri Stati. La CPI deve indagare su tutte le parti che possono avere commesso crimini contro l'umanità in Siria, ha affermato ieri Eveline Widmer-Schlumpf.

La Svizzera punta su riforme e sicurezza

Due le priorità elvetiche che i consiglieri federali presenti a New York porteranno all'attenzione dell'Assemblea dell'ONU: la riforma delle Nazioni Unite, per migliorare la sua capacità d'azione e la sicurezza internazionale. "L'ONU deve essere riformata per essere più efficace", ha osservato Eveline Widmer-Schlumpf, aggiungendo che "la democratizzazione del Consiglio di sicurezza rimane una delle principali preoccupazioni".

Impegno elvetico per l'abolizione della pena di morte

Altri assi della politica elvetica all'ONU sono lo sviluppo sostenibile, l'efficienza energetica e la lotta contro il cambiamento climatico. Berna s'impegna anche per l'abolizione universale della pena di morte, ha aggiunto Didier Burkhalter. Il ministro degli esteri ha messo inoltre in evidenza il ruolo di mediazione del nostro paese nella prevenzione dei conflitti, rilevando anche l'impegno elvetico per il disarmo. In tal senso questa settimana il consigliere federale parteciperà ad un incontro sulla minaccia del terrorismo nucleare.

Ancora incerto l'esito nella vertenza fiscale con Washington

Davanti ai giornalisti, la ministra delle finanze elvetica ha espresso dubbi su una soluzione - entro la fine dell'anno - nella vertenza fiscale che contrappone Svizzera e Stati Uniti. "In fase di campagna elettorale negli USA è difficile dire se si riuscirà a trovare un'intesa", ha detto la consigliera federale, ricordando che in aprile il ministro della giustizia americano Eric Holder aveva promesso una soluzione - almeno a grandi linee - prima delle elezioni. Oggi Widmer-Schlumpf dubita comunque che Holder ripeterebbe una simile affermazione. Durante la sua ultima visita negli Stati Uniti nel corso della riunione di primavera del Fondo monetario internazionale la ministra aveva ribadito l'obiettivo di un accordo entro fine 2012.

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