UBS e Credit Suisse, dopo il fallimento del prospettato accordo fiscale fra Svizzera e Germania, premono sui clienti tedeschi affinché dichiarino alle autorità tributarie del loro paese i conti in nero nella Confederazione.
La prima banca, ha spiegato il presidente del consiglio di amministrazione Axel Weber, ha avviato colloqui personali, mentre la seconda ha predisposto un formulario da firmare.
Molti, afferma sempre Weber, hanno già intrapreso i passi necessari: a chi si rifiuta di legalizzare i suoi patrimoni si prospetta infatti la fine delle relazioni commerciali.