Il gruppo bancario UBS ha registrato un utile ante-imposte di quasi 1,5 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2023, in calo di quasi la metà (-45%) su base annua, nonostante l'afflusso di capitali in tutte le regioni. In un comunicato diffuso martedì, il colosso in procinto di assorbire Credit Suisse (CS) ha spiegato questo calo in particolare con la creazione di nuove riserve legate a controversie legali negli Stati Uniti per un ammontare di 665 milioni e rettifiche di valore per rischio di credito per 38 milioni.
UBS ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 1,03 miliardi di dollari, a fronte di 2,14 miliardi nello stesso periodo dell'anno scorso, che però era stato particolarmente solido, il migliore dal 2007. I ricavi, confrontati a oneri per 7,21 miliardi (6,63 un anno prima), sono scesi da 9,38 a 8,74 miliardi.
Al netto di questi effetti, l'utile sottostante al lordo delle imposte è stato di poco superiore a 2,35 miliardi di dollari, il 22% in meno rispetto all'anno precedente. Nel periodo in esame l'afflusso di capitali in Wealth Management (GWM) è stato di 28 miliardi di dollari, di cui un quarto dopo l'annuncio dell'acquisizione di CS.
Per il resto dell'anno, UBS intende concentrare i propri sforzi sulla fusione forzata con CS, che con ogni probabilità dovrebbe essere finalizzata entro la fine del secondo trimestre.
Utile netto in calo per UBS
Telegiornale 25.04.2023, 12:30