In occasione della sua partecipazione agli Eventi Letterari del Monte Verità, abbiamo incontrato Svetlana Aleksievich, premio Nobel per la letteratura 2015. Bielorussa, giornalista, ha passato la sua vita a raccontare prima l’Unione Sovietica e poi la Russia e i Paesi vicini dopo la caduta del muro. Uno stile lucido, il suo, tra inchiesta giornalistica e romanzo, con il quale ha raccontato – tra gli altri - eventi come la guerra sovietica in Afghanistan (in Ragazzi di Zinco), la tragedia di Cernobyl (in Preghiera per Cernobyl) e il difficile riorientarsi di un’intera società dopo la caduta di un regime (in Tempo di seconda mano). Un modo di raccontare la Storia attraverso i sentimenti e grandi e piccole vicende umane. In questa intervista, ci ha raccontato l’impatto che ha avuto sulla sua vita e sul suo lavoro l’assegnazione del Nobel, ma soprattutto la difficoltà di una società e dei suoi membri nel vivere un cambiamento senza precedenti, un mutamento che nessuno sa come affrontare.
Brigitte Latella
Dal TG20
L'opinione della Nobel Aleksievic
Telegiornale 07.04.2017, 22:00