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“Fallito un attacco al ponte di Crimea”

Mosca afferma di aver distrutto 12 missili forniti dagli Stati Uniti all’Ucraina - “NATO e USA hanno aiutato Kiev per l’offensiva di Kursk” - Nuovo passo russo verso Pokrovsk

  • 16 agosto, 16:42
  • 16 agosto, 20:58

Le nuove conquiste di Kiev

Telegiornale 16.08.2024, 20:00

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Di: AFP/pon

L’esercito ucraino ha fatto nella notte su venerdì un nuovo tentativo di distruggere il ponte di Kerch, struttura ferroviaria e stradale di 18 chilometri di lunghezza (la più lunga in Europa) che collega la penisola di Taman nella regione russa di Krasnodar con la Crimea annessa da Mosca nel 2014. Lo sostiene sul suo canale Telegram il Ministero della difesa russo, secondo il quale 12 missili ATACMS di fabbricazione statunitense sono stati abbattuti dalla difesa contraerea.

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È il ponte più lungo d'Europa

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L’opera di importanza strategica era già stata attaccata in passato. Un camion bomba nell’ottobre del 2022 e droni marini nel luglio del 2023 avevano causato danni importanti, che sono stati però riparati. Il suo significato è però oggi soprattutto simbolico e l’uso ormai essenzialmente civile: per prudenza, Mosca ha iniziato a utilizzare altre vie di rifornimento per la logistica militare.

Le considerazioni dell'esperto

Telegiornale 16.08.2024, 20:00

“L’Occidente ha aiutato l’Ucraina per l’offensiva in Russia”

Il principale consigliere di Vladimir Putin, Nikolai Patrushev, ha intanto accusato apertamente l’Occidente e più precisamente la NATO e gli Stati Uniti di aver aiutato Kiev a pianificare l’offensiva nella regione russa di Kursk in corso dal 6 agosto. Washington ha sempre sostenuto di non essere stata informata a priori dell’operazione. Certo è che le brigate che hanno passato il confine si servono anche di mezzi di fabbricazione occidentale, come i veicoli corazzati Stryker, i blindati Bradley e i carri armati britannici Challenger.

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Civili evacuati mentre ricevono aiuto umanitario nella città di Kursk

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L’incursione - assicura Mosca - non cambierà il corso del conflitto. Il Cremlino ha promesso di “scacciare gli invasori” dal territorio nazionale e, anche se la sua risposta militare non è stata per il momento sufficiente a raggiungere lo scopo, non pare affatto propenso a farsi “persuadere ad avviare negoziati equi”, come auspicato dal consigliere di Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak. La situazione sul terreno rimane difficile da decifrare. Venerdì un’ONG russa ha denunciato la morte in un bombardamento dell’artiglieria ucraina di due operatori umanitari che partecipavano all’evacuazione di civili.

“I russi avanzano, i civili lascino Pokrovsk”

L’ipotesi di Podolyak sottintende l’uso dell’area occupata come “moneta di scambio” per ottenere il ritiro delle truppe russe dal 18% di territorio ucraino in mano loro. Una porzione che lentamente ma costantemente continua tuttavia a crescere. Le forze armate di Mosca hanno rivendicato venerdì la conquista di Serhiivka, l’ennesimo villaggio occupato nell’avanzata verso lo snodo logistico di Pokrovsk nell’oblast di Donetsk, distante ormai appena una decina di chilometri.

Quanto sia prossima la minaccia lo indica anche l’invito che le autorità locali hanno rivolto alla popolazione (60’000 persone prima del conflitto) ad accelerare i tempi dell’evacuazione.

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Il supermercato colpito a Donetsk

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Nella città capoluogo della medesima regione, che si trova in mano russa, un attacco ucraino ha colpito un supermercato causando sette feriti.

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