Con l’attacco dello scorso 7 ottobre, Hamas non intendeva soltanto uccidere e catturare il maggior numero di israeliani, ma mirava a innescare un conflitto in tutta la regione. Lo sostiene il Washington Post, riportando le informazioni di alcuni funzionari di intelligence di quattro Paesi occidentali e mediorientali.
Secondo gli analisti, le prove trovate dopo gli attacchi (si tratta di mappe dettagliate, scorte di cibo per diversi giorni, munizioni ed esplosivi in grande quantità) rivelano l’intenzione dei membri di Hamas di sferrare un colpo di proporzioni storiche volto a scatenare una reazione israeliana senza precedenti. E anche di andare avanti per giorni e giorni.
Gli attacchi di Hamas contro Israele - lo ha ribadito domenica il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres - non giustificano “la punizione collettiva dei palestinesi”. In un’intervista rilasciata alla CNN, Guterres ha inoltre dichiarato che sinora nel conflitto sono morti 101 membri del personale ONU.
L’ospedale Al-Shifa “non funziona più”
Nelle scorse ore, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha fatto sapere che all’ospedale Al-Shifa di Gaza “la situazione è grave e pericolosa”, come si legge in un post pubblicato su X. La struttura, in cui si trovano migliaia di pazienti e persone in cerca di riparo, non è più in funzione: “Da tre giorni non ci sono elettricità né acqua, e la connessione internet è pessima, il che ha gravemente compromesso la nostra capacità di fornire cure essenziali” ha scritto il direttore generale OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Un immagine satellitare dell'ospedale Al-Shifa di Gaza
L’UE e la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza
Oggi (lunedì) a Bruxelles i ministri degli esteri dei 27 Stati membri dell’Unione europea discuteranno della situazione in Medio Oriente e in Ucraina. Per quanto riguarda Gaza, tra la questioni da affrontare vi è quello sul contributo dell’UE per migliore la situazione umanitaria.
La testimonianza da Gaza
Telegiornale 12.11.2023, 20:32