“La risoluzione 1701 deve essere pienamente implementata. L’impegno italiano c’è per arrivare ad una de-escalation, a un cessate il fuoco, fosse anche temporaneo, a ricostruire, e immaginare per la crisi mediorientale una soluzione strutturale, due popoli e due Stati”.
Queste le parole della premier italiana Giorgia Meloni in conferenza stampa da Beirut, dove si è recata venerdì. Per la presidente del consiglio italiana servirà una fase transitoria e una definitiva. “Non abbiamo altre armi se non la diplomazia - dice - se non riusciamo a farci ascoltare e ascoltare i nostri interlocutori, la diplomazia non si riesce ad esercitare”.
La stessa responsabile dell’esecutivo di Roma ha riferito di dare per scontato che alcune cose accadute negli scorsi giorni non accadano ancora, riferendosi implicitamente agli attacchi dell’esercito israeliano a UNIFIL. Rispondendo a chi li domandava quale è la linea rossa insuperabile, di fronte al rischio che siano feriti militari del contingente, ha aggiunto: “La linea rossa è che tutti i partner devono garantire la sicurezza dei soldati, su questo sono stata molto chiara con tutti i miei interlocutori. Perché - ha continuato - è inaccettabile che” sia colpito “il personale internazionale”.
Il monito libanese ad Israele
Israele deve fermare gli attacchi ai civili e la distruzione di cittadine e villaggi: lo ha detto il premier uscente libanese Najib Mikati parlando proprio con la premier Giorgia Meloni. Durante la conferenza stampa congiunta a Beirut, Mikati ha detto: “Ho ribadito alla premier Meloni il fatto che la priorità deve essere fermare gli attacchi di Israele ai civili e la distruzione delle cittadine e delle località” nel sud del Libano.
UNIFIL, Meloni andrà in Libano
Telegiornale 15.10.2024, 20:00