“La vendetta, per incanalare la furia di chi ha subito un massacro e un’umiliazione senza precedenti, non è la soluzione”, ritiene Gad Lerner, giornalista e scrittore ebreo intervistato dalla RSI. “Credo che Israele dovrebbe avere il coraggio di riaprire la questione palestinese”, prosegue. Secondo lo scrittore, dopo 56 anni di occupazione è diventato evidente che la superiorità economica, tecnologica e militare non basta per “tenere a bada” i palestinesi. “Spazzeremo via Hamas - come ha detto il presidente Netanyahu - non è nella natura più profonda e ammirevole di Israele”, aggiunge.
In questi giorni si attende l’invasione della Striscia di Gaza ma non è chiaro quale sia l’obiettivo di Israele. “Temo non lo sappia nemmeno il suo gruppo dirigente”, commenta Lerner. “È di dominio pubblico che i leader di Hamas si trovino in Qatar, Turchia, Libano, Siria e Algeria” - paesi dove peraltro godono non solo di sovvenzioni ma di riconoscimenti istituzionali Per questo, le trattative “ci sono sempre state e ci saranno anche in questo caso, anche se Tel Aviv ha per ora parlato solo di guerra”.
Mentre Israele cerca di evacuare la zona di Gaza, “il bersaglio dei terroristi di Hamas erano invece proprio i civili inermi, che sono stati uccisi uno ad uno”, fa notare Lerner. Tuttavia, fare delle graduatorie di chi è più o meno disumano non serve a nulla: “Serve lo sviluppo di un senso autocritico all’interno delle due società, le cui leadership le hanno portate in un vicolo cieco”, conclude.