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“Scontro diretto Iran-Israele? Il rischio è più concreto”

L’analisi di Eleonora Ardemagni - esperta di Medio Oriente dell’ISPI (Istituto per lo studio della politica internazionale) - dopo l’attacco mirato che ha ucciso il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, mentre era a Teheran

  • 31 luglio, 13:24
  • 25 settembre, 12:37
02:36

RG 12.30 del 31.07.2024: Uccisione del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh, l’analisi di Eleonora Ardemagni

RSI Info 31.07.2024, 12:42

  • Keystone
Di: RG/RSI Info 

“Sono d’accordo sul fatto che sia l’Iran sia Hezbollah non siano interessati, non abbiano nulla da guadagnare da un’escalation verso uno scontro diretto con Israele. Tuttavia assistiamo a uno scivolamento verso uno scontro che potrebbe anche diventare diretto tra Iran, attori filo-iraniani e Israele. Uno scivolamento che gli eventi di questa notte rendono più concreto. Questo perché, per la prima volta dal 7 ottobre, è stata colpita direttamente Teheran con un attacco mirato che aveva l’obiettivo di uccidere Ismail Haniyeh, ma che ha colpito una residenza del quartier generale dei guardiani della rivoluzione islamica dei Pasdaran, quindi ha colpito il cuore (anche se in modo mirato), di quella struttura di potere militare e politica che l’Iran post 1979, post rivoluzione, ha messo in piedi e attraverso la quale esercita la sua politica estera nella regione”. È questa l’analisi di Eleonora Ardemagni - esperta di Medio Oriente dell’ISPI (Istituto per lo studio della politica internazionale) - dopo l’attacco mirato che ha ucciso il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, mentre era a Teheran.

L’Ayatollah Ali Khamenei ha detto che vendicare questa uccisione è un dovere per Teheran. Ma guardiamo ai rapporti di forza militare. Cosa possono fare Iran e Hezbollah contro Israele?

“Hezbollah, tra tutte le milizie filo-iraniane nella regione, ha il peso militare più forte, sia per i numeri del suo arsenale militare (in termini di missili e di droni) sia per la capacità di mobilitare combattenti. Quindi la possibile attivazione, in maniera continua, di quel fronte Nord (che finora si è presentato come un fronte altalenante di scontro fra Hezbollah e Israele) potrebbe cambiare gli equilibri di questo conflitto, proprio perché darebbe quel senso di accerchiamento ulteriore che Israele ha cercato di disinnescare in tutti questi anni, ancora di più dal 7 ottobre. Israele è impegnata già nella Striscia di Gaza ed è stata colpita per la prima volta settimana scorsa dagli Houthi dello Yemen. Quindi ha anche un fronte sud del quale occuparsi, che è quello che riguarda e coinvolge il Mar Rosso”.                

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