Si è aperta oggi a Monaco di Baviera l’attesa Conferenza sulla sicurezza (Msc), che rappresenta il più importante meeting mondiale di politici ed esperti di politica di sicurezza, con la presenza anche di decine di capi di Stato e di governo e ministri.
Fra questi, Kamala Harris. “Un attacco a uno è un attacco a tutti”, ha sottolineato la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, ribadendo il principio del mutuo impegno alla difesa degli Stati della NATO sancito dal trattato dell’organizzazione.
“Negli ultimi 75 anni i membri della NATO hanno mantenuto questo patto solenne: anche l’11 settembre, quando i terroristi hanno attaccato l’America, e per la prima e unica volta l’Alleanza atlantica ha invocato l’articolo 5, la clausola di difesa collettiva”, ha aggiunto Harris, rammentando che l’organizzazione che “è stata al fianco dell’America”.
Con un riferimento implicito alla presidenza di Donald Trump, la vicepresidente ha ricordato “che prima che il Presidente e io entrassimo in carica, alcuni mettevano in dubbio l’utilità” della NATO e “suggerivano che fosse obsoleta” chiedendo “il ritiro delle truppe statunitensi dalla Germania”. “Ora, grazie alla leadership degli Stati Uniti, la NATO è più forte, più grande, più unificata e più efficace che mai”, ha dichiarato, ricordando che “abbiamo rafforzato il fianco orientale della NATO con un maggior numero di armi e forze”.
I temi principali della conferenza sono i conflitti in atto nel Medio Oriente e in Ucraina. Per il Paese aggredito da Mosca Harris ha affermato che “lavoreremo duramente per ottenere le armi e le risorse essenziali” delle quali Kiev “ha tanto bisogno”. “Se non lo faremo, faremo un regalo a Vladimir Putin”, ha sottolineato.
Per domani sono attesi interventi, fra gli altri, del capo della diplomazia americana Antony Blinken e di quella cinese, Wang Yi, del presidente ucraino Voldymyr Zelensky, di quello israeliano Isaac Herzog e del cancelliere tedesco Olaf Scholz.
SEIDISERA del 16.02.24