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“Yes, she can”: gli Obama infiammano la Convention dem

Kamala Harris ha ringraziato i delegati per la nomina ufficiale per la corsa alla Casa Bianca - Sanders: “Fermare Trump e la guerra a Gaza”

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Gli Obama infiammano la Convention dem

Barack e Michelle Obama sul palco della Convention dem

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Di: ATS/AFP/ANSA/Swing

La speranza è tornata negli Stati Uniti con Kamala Harris e Tim Walz. Parola di chi con il concetto di ‘hope’ è diventato il primo presidente nero degli Stati Uniti e di chi è diventata la più carismatica First Lady americana, ancora oggi fonte d’ispirazione per milioni di persone: Barack e Michelle Obama. La coppia è tornata a Chigago infiammando la Convention democratica contrapponendo l’America di Harris - ottimista, diversificata, plurale, aperta, compassionevole - contro quella oscura, divisa e intrisa d’odio di Donald Trump.

“Yes she can”, ha detto Barack dedicando ad Harris il suo iconico slogan, subito adottato dalla folla. “Siamo pronti per la presidente Kamala Harris. È una persona che ha passato la vita a lottare per le persone che hanno bisogno di una voce”, ha sottolineato Obama tra gli applausi. “Non abbiamo bisogno di altri quattro anni di caos”, ha poi detto attaccando Trump.

E di ‘hope’ (speranza) ha parlato l’ex First Lady Michelle nel suo discorso acclamato dai delegati della Convention quanto se non di più di quello del marito. “Qualcosa di magico sta accadendo non solo in questo stadio ma fuori da qui. La speranza sta tornando”, ha detto definendo Harris “la mia ragazza”. “È più che pronta a diventare presidente. È una delle persone più qualificate ed esperte che hanno corso per la presidenza ed è quella che ha più dignità”, ha sottolineato.

Nel frattempo Harris e Walz erano a Milwaukee, per un comizio, e si sono poi collegati in video con la Convention per ringraziare per la nomination ufficiale per la corsa alla Casa Bianca. Per la campagna democratica sono giornate di grandi successi se si considera non solo il buon andamento della della kermesse (con oltre 20 milioni di telespettatori che l’hanno seguita il primo giorno), ma anche la raccolta di quasi mezzo miliardo di dollari da quando il presidente Joe Biden ha abbandonato la corsa ad un secondo mandato presidenziale.

Bernie Sanders: “Fermare Trump e la guerra a Gaza”

E atteso era anche il discorso del senatore del Vermont Bernie Sanders, già candidato alle primarie democratiche nel 2016 e nel 2020 e che rappresenta l’ala sinistra del partito. “Abbiamo bisogno di un’economia che funzioni per tutti noi, non solo per l’avidità dei miliardari. Dobbiamo sconfiggere Big Pharma e tagliare della metà i costi dei farmaci”, ha detto il senatore sul palco di Chicago, sottolineando di “non vedere l’ora di lavorare con Kamala e Tim per realizzare questo piano”. Le nostre idee, ha incalzato Sanders, “non sono estremiste. Estremista è il Project 2025 di Donald Trump che vuole tagliare le tasse ai miliardari, tagliare l’assistenza sociale e quella sanitaria, permettere alle aziende che inquinano di distruggere il nostro pianeta. Questo è estremista e non permetteremo che accada”.

Sanders ha pure aggiunto che “dobbiamo mettere fine all’orribile guerra a Gaza, serve un immediato cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”.

Notiziario 05.00 del 21.08.2024

RSI Info 21.08.2024, 06:18

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