Gli Stati Uniti vogliono avviare mercoledì a Ginevra una serie di colloqui per un cessate il fuoco in Sudan. L’evento si terrà anche in assenza dei rappresentati dell’esercito regolare, ha sottolineato lunedì l’inviato statunitense Tom Perriello.
La precisazione arriva dopo che, domenica, le forze regolari sudanesi hanno affermato di non essere intenzionate a partecipare. In ogni caso “avvieremo questo processo”, ha detto l’inviato, senza tuttavia perdere “speranza che (le forze dell’esercito, ndr.) partecipino”. I paramilitari delle Forze d’intervento rapido, di contro, hanno confermato la loro presenza.
La serie di colloqui ginevrina - sostenuta da Washington, Riad e Berna - vuole mettere un freno alle ostilità che da 16 mesi devastano uno dei più grandi paesi dell’Africa. A sfidarsi in un sanguinoso conflitto che ha già ucciso quasi 20’000 persone e sfollato quasi 10 milioni di abitanti sono il generale Al-Burhan e il tenente generale Mohamed Hamdan.
Le ostilità sono nate quando Hamdan, con le sue Forze d’intervento rapido, ha deciso di invadere la capitale Khartum per strappare la guida del Paese al suo vecchio alleato Al-Burhan. I due, infatti, avevano represso le spinte democratiche popolari dopo le dimissioni di Omar Hassan al-Bashir, dittatore dello Stato dal 1989.
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Notiziario 12.08.2024, 17:00
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