La Conferenza internazionale sull’AIDS si è aperta lunedì ad Amsterdam in presenza di 15'000 scienziati, attivisti, operatori sanitari, responsabili politici e leader globali. L’attenzione della 22ma edizione è focalizzata sull'accesso alle terapie e ai test per la diagnosi, sulla profilassi preesposizione, sulla resistenza ai farmaci, sul monitoraggio della tossicità e su come affrontare la crescente epidemia nell’Est europeo.
La più grande conferenza in tema di salute a livello mondiale, che si terrà fino al 27 luglio, mette poi l’accento sulla necessità di tornare a spingere sull'acceleratore della ricerca, alla luce del rallentamento dei progressi fatti per sconfiggere la malattia.
Il Programma congiunto dell’ONU sull’HIV/Aids, solo pochi giorni fa, aveva infatti lanciato l’allarme sulle nuove infezioni, in aumento in almeno cinquanta paesi. Ha pure sottolineato come l’avanzare dei progressi per sconfiggere l’epidemia non sia al passo con gli obiettivi fissati per il 2020. Ha però riconosciuto come i decessi siano in calo e sotto la soglia del milione e come il numero di persone che hanno accesso alle terapie sia in crescita, attestandosi nel 2017 a 21,7 milioni.
AIDS, ci vuole più ricerca
Telegiornale 23.07.2018, 22:00
RG 12.30 del 23.07.2018: l'intervista a Massimo Oldrini
RSI Info 23.07.2018, 14:06
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