I primi aiuti in due settimane sono arrivati nel nord di Gaza. A contribuire a sbloccare la situazione è stata la lettera degli Stati Uniti, che domenica chiedevano a Israele di aumentare l’accesso di beni per l’assistenza dei civili. Pena, la riduzione dell’assistenza militare statunitense.
A superare i valichi di Kerem Shalom ed Erez, sarebbero stati 145 camion con cibo, prodotti per l’igiene, latte in polvere per neonati e attrezzature per i rifugi, ha fatto sapere il Cogat, l’organismo israeliano che supervisiona i territori palestinesi e si coordina con i gruppi umanitari.
Sarebbero inoltre state portate a Gaza nove autocisterne di carburante e sei di gas da cucina destinate al funzionamento delle infrastrutture essenziali.
Il Cogat ha inoltre fatto sapere su X che “un convoglio di 28 camion è entrato a Gaza direttamente attraverso il Gate 96. Il coordinamento della rotazione del personale umanitario è stato completato con successo. 12 panetterie sono operative a Gaza, 4 panetterie nella parte settentrionale di Gaza e 8 panetterie nella parte meridionale di Gaza”.
Continuano i raid su Gaza
Telegiornale 14.10.2024, 12:30