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Rmeich, il villaggio cristiano risparmiato dalla guerra

Sul confine tra Libano e Israele una comunità continua a sopravvivere incolume ai combattimenti - Reportage da un paese dall’atmosfera surreale

  • 16 ottobre, 10:33
  • 16 ottobre, 11:22
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Falle nel sistema anti-missilistico israeliano

SEIDISERA 15.10.2024, 18:31

  • Alessandro Cimma
Di: Luca Steinmann 

Rmeich. La strada che, solcando le colline, conduce da Tiro verso il confine israeliano attraversa le zone di combattimento fatte di villaggi spettrali, abbandonati e in gran parte demoliti dai bombardamenti. Molti palazzi sono rasi al suolo, le automobili parcheggiate intorno sono incenerite, il manto stradale è ricoperto da larghi crateri. Grossi cartelloni inneggianti a Nasrallah ed altri leader sciiti sono appesi un po’ ovunque. Qui piovono tutti i giorni i colpi dell’esercito israeliano, da qui i miliziani di Hezbollah, nascosti da qualche parte tra le macerie e nelle campagne circostanti sparano a loro volta verso lo Stato ebraico. Intorno a noi sentiamo dalle campagne le secche esplosioni dei razzi in uscita ed il fruscio dei missili. Di colpo, girata una curva, ci imbattiamo in una enorme nube di denso fumo nero, che da terra si alza verso il cielo. 

Questa strada è l’unica percorribile per raggiungere l’enclave di Rmeich, l’ultimo villaggio prima dell’inizio di Israele. Da quando i soldati dell’Idf sono entrati in Libano, Rmeich è rimasta isolata dal resto del Paese. Confinante a sud con la collina israeliana di Sasa, sugli altri lati è circondata da villaggi sciiti roccaforti di Hezbollah dove si stanno combattono cruente battaglie. Per arrivarci bisogna aggregarsi ai convogli umanitari scortati dall’esercito libanese che un paio di volte a settimana portano qui viveri e beni di prima necessità. 

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  • Alessandro Cimma

Rmeich è un villaggio abitato interamente da cristiani: composto da un blocco di case di pietra chiara situate in una pianura, è circondata da colline su cui si combatte. L’atmosfera è surreale: al suo interno la vita scorre apparentemente tranquilla, con i bambini che giocano per strada, gruppi di donne chiacchierano sedute all’aperto, giovani uomini passeggiano in gruppo, alcuni bar e negozi sono aperti, il prete celebra la messa in una chiesa piena di fedeli. Il forte ronzio di un drone israeliano che vola nel cielo accompagna però ogni momento delle loro vite, giorno e notte. Quasi ogni minuto il silenzio è costantemente interrotto dalle raffiche, dagli spari e dalle fortissime esplosioni, alcune lontane, altre che fano tremare vetri e pareti. Il fruscio dei missili e dei caccia che volano a bassa quota è costante. Sulle alture circostanti alzano in continuazioni le nubi dei colpi andati a segno. 

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  • Alessandro Cimma

Rmeich sta venendo risparmiato proprio perché interamente abitato da cristiani, considerati sia da Israele che da Hezbollah come non belligeranti ed estranei a questa guerra. Da quando i combattimenti sono iniziati i ragazzi del paese hanno impedito a Hezbollah di entrare al suo interno, cosa che avrebbe attratto i missili israeliani. Per questo Rmeich continua a vivere, isolata e circondata dalla guerra. 

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