Il responsabile delle news del canale arabo di Al Jazeera, Ibrahim Mohamed Hilal, e un altro giornalista della Tv del Qatar (Alaa Sablane) sono tra le sei persone condannate a morte oggi (sabato) in primo grado nel processo per spionaggio che vede imputato anche il deposto presidente egiziano Mohamed Morsi (per il quale non è stata invece chiesta la pena capitale). Lo si è appreso alla Corte d'assise del Cairo. La sentenza deve però essere ancora esaminata dal Gran Muftì (parere non vincolante ma di solito ascoltato dai magistrati egiziani) e per la conferma si attende il 18 giugno.
Il Qatar è un avversario geopolitico dell'Egitto e tre giornalisti della tv accusata in Egitto di appoggiare smaccatamente la Fratellanza musulmana messa al bando erano già stati al centro di un lungo e clamoroso caso giudiziario iniziato a fine 2013: il protagonista fu l'australiano Peter Greste, condannato a sette anni di reclusione, poi rilasciato nel febbraio dell'anno scorso e ricondannato in contumacia per diffusione di notizie false in favore di Morsi al momento della sua rimozione sull'onda di una rivolta popolar-militare nel luglio di quell'anno. Condanne simili furono inflitte all'egiziano-canadese Mohamed Fahmy e all'egiziano Baher Mohamed, poi scarcerati nel settembre scorso.
ATS/M.Ang.