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"Alla frontiera quasi solo donne e bambini"

Il racconto dell'inviato RSI in Ucraina Pierre Ograbek: "Al confine con la Polonia c'è un assembramento impressionante, ma nessuno pensa a tornare indietro"

  • 25 febbraio 2022, 19:05
  • 20 novembre, 18:34
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SEIDISERA 18.00 del 25.02.22: la testimonianza dell'inviato Pierre Ograbek

RSI Info 25.02.2022, 18:40

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Di: SEIDISERA/Red.MM 

"Sono entrato a fine pomeriggio in territorio ucraino dal valico di Medyka. Sono entrato a fatica. Ho scelto di entrare a piedi per poter vedere meglio con i miei occhi cosa sta succedendo qui. Ho dovuto farmi largo in qualche modo tra migliaia e migliaia di persone che a piedi tentano di entrare in Polonia. Premono e occupano tutti gli spazi qui ai cancelli: praticamente hanno passato tutti quanti la notte qui, aspettando riparandosi in qualche modo". Inizia così il racconto di Pierre Ograbek, inviato RSI nell'Ucraina invasa dall'esercito russo.

"C'è un assembramento impressionante. Ma nessuno pensa di tornare indietro, perché tutti hanno paura - continua l'inviato nel suo racconto andato in onda durante SEIDISERA -. Vi è un'attesa lunghissima anche per chi intende fuggire in automobile. Le vetture passano col contagocce verso la Polonia. C'è una colonna che si estende per chilometri e chilometri a partire da qui. La Polonia ha comunque sospeso le misure sanitarie anti-Covid al confine con l'Ucraina per agevolare il passaggio".

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Da Leopoli, Pierre Ograbek

Telegiornale 25.02.2022, 21:00

"Gli uomini non ci sono: partecipano alla mobilitazione"

Qui, in paziente attesa di varcare il confine, vi sono quasi solo donne e bambini, sottolinea Pierre Ograbek: "Pochi gli anziani. Gli unici uomini sono di nazionalità straniera. Gli ucraini, come sappiamo, devono partecipare alla mobilitazione generale".

La pressione ai cancelli della dogana è forte, spiega l'inviato nel suo racconto: "C'è insofferenza. Fa freddo. Ci sono pochi gradi sopra lo zero e non c'è quasi nessuna forma di assistenza né da parte delle autorità né da parte di organizzazioni caritative e umanitarie".

"Tutti pensano solo ad andarsene. Tutti hanno paura. Tutti sono increduli di fronte allo scenario che da ieri ha profondamente sconvolto la loro quotidianità, qui in Ucraina", conclude il reporter.

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