Ancora tensione tra Serbia e Kosovo. Domenica al valico di Jarinje, in territorio serbo un centinaio di persone ha manifestato a sostegno dei serbi del Kosovo. Secondo quanto riferito dai media di Belgrado, i dimostranti si sono spinti fino a poche decine di metri dalla linea di frontiera, quando sono stati bloccati e respinti da un massiccio cordone di poliziotti serbi.
Sull'altro lato del confine, in territorio kosovaro, la Forza NATO in Kosovo (Kfor) ha rafforzato la sua presenza, unitamente alla polizia locale. Le truppe hanno dispiegato una barriera di filo spinato, motivando il provvedimento con la possibile presenza di "gruppi criminali tra i dimostranti".
Momenti di tensione sono stati registrati nel corso di tafferugli tra manifestanti e polizia serba, che è poi riuscita a respingere la folla nel pomeriggio. Una targa con la scritta "Accordo di Bruxelles" è stata data alle fiamme, con i dimostranti che scandivano "Mai frontiera! Il Kosovo è Serbia".
Blocchi stradali e barricate
Da nove giorni i serbi del Kosovo attuano blocchi stradali e barricate per protestare contro l'arresto di due ex agenti serbi della polizia kosovara e per la presenza al nord a maggioranza serba di ingenti unità della polizia speciale di Pristina. Tali proteste creano notevoli difficoltà nelle comunicazioni al nord e nei passaggi transfrontalieri per la chiusura dei due valichi di Jarinje e Brnjak.
Da giorni si moltiplicano gli appelli, in primo luogo da UE e USA, per la fine delle proteste e una normalizzazione della situazione. Per la rimozione dei blocchi i serbi chiedono il rilascio degli ex poliziotti arrestati e il ritiro delle unità della polizia speciale inviate da Pristina al nord.
Cresce la tensione tra Serbia e Kosovo
Telegiornale 12.12.2022, 13:30