L'Unione Europea per bocca della sua responsabile della diplomazia Federica Mogherini e il Dipartimento degli affari esteri svizzero si sono unite alla richiesta formulata dal segretario generale dell'ONU Antonio Guterres per un'inchiesta indipendente su quanto successo venerdì al confine fra Israele e la Striscia di Gaza. Contestato da parte di Bruxelles, in particolare, l'uso di proiettili veri da parte delle forze dello Stato ebraico.
Sabato la tensione è rimasta alta, ma solo poche centinaia di persone si sono avvicinate alla barriera che segna la frontiera. In diverse città della Striscia, una folla ha accompagnato alla sepoltura i corpi delle 16 persone uccise la vigilia, il bilancio più sanguinoso dal 2014. I feriti e intossicati dai gas lacrimogeni sono stati 1'400, mentre sul fronte opposto non si registrano vittime. Il presidente palestinese Mahmud Abbas ha decretato un giorno di lutto nazionale.
Da un lato si parla di uso sproporzionato della forza, in considerazione di fronte al lancio di pietre e cocktail Molotov, mentre Israele afferma di aver reagito a "un'attività terroristica organizzata". Le manifestazioni di protesta per il diritto al ritorno dei profughi scacciati alla creazione di Israele durerà sei settimane.
Sabato, scontri sono scoppiati a Hebron, nel sud della Cisgiordania, mentre c'è stata una manifestazione anche a Nablus.
pon/AFP