Altro pesante attacco russo su Kiev

Le autorità ucraine riferiscono di un attacco missilistico russo avvenuto sabato mattina su Kiev, esortando i residenti a rimanere al riparo. Il sindaco Vitalyi Klitschko ha riferito di esplosioni nel distretto Dniprovskyi della capitale, situato sulla sponda orientale del fiume Dnipro. La capitale ucraina non era stata attaccata dalla notte di Capodanno.

Il vicecapo dell'ufficio presidenziale ucraino Kyrylo Tymoshenko ha dichiarato su Telegram che era in corso un bombardamento missilistico contro infrastrutture critiche nella capitale. Tymoshenko ha inoltre spiegato che un immobile residenziale è stato centrato da un ordigno russo nel villaggio di Kopyliv, nell'Oblast di Kiev. Non è dato sapere se vi sono vittime tra la popolazione civile.

Dal canto suo, il consigliere del Ministero degli Affari esteri ucraino Anton Gerashchenko ha riferito che l'attacco è stato compiuto usando missili balistici di tipo Iskander o simili, rimarcando l'esigenza che al Paese aggredito da Mosca siano forniti sistemi antimissile e non solo difesa aerea. Ha inoltre precisato che secondo informazioni in suo possesso, l'attacco contro Kiev è stato compiuto con ordigni lanciati dal territorio bielorusso. I residenti hanno dovuto correre con figli e animali domestici nei rifugi, come la metropolitana.

Sempre Geraschchenko ha comunicato sabato mattina su Twitter che anche la seconda città più grande del Paese, Kharkiv, è stata bersaglio di un attacco missilistico da parte dell'esercito russo e che gli attacchi hanno danneggiato infrastrutture critiche e centri industriali della metropoli distante solo 40 km dal confine con la Russia. Secondo il consigliere, i vertici dell'amministrazione regionale di Kharkiv non escludono blackout di emergenza in città e tantomeno ulteriori pesanti bombardamenti nelle prossime ore.

I russi hanno del resto bombardato sabato anche alcune località nell'Oblast di Zaporizhia, utilizzando bombe incendiarie vietate dalla Convenzione di Ginevra. In tutte le aree colpite non vi sono obiettivi bellici o, quantomeno, che abbiano un minimo interesse strategico.