"I grandi sconti offerti da Amazon sono realizzati sulle spalle di noi lavoratori". Urlano così le migliaia di dipendenti dell'azienda di commercio elettronico statunitense che hanno deciso di incrociare le braccia, non solo negli USA ma anche in Europa: in Germania, dove si trovano i più grandi centri di distribuzione europei, ma anche in Francia, Polonia, Regno Unito.
Uniti nella lotta, oltre a chiedere buste paga più consistenti e un contratto di lavoro collettivo, da tempo (dal 2013) i dipendenti di Amazon denunciano condizioni di lavoro disumane: pause inesistenti, consegne troppo ravvicinate, ritmi di lavoro frenetici, controlli serrati che spesso li costringono ad urinare in bottiglie di plastica per perdere meno tempo possibile.
Amazon, da parte sua, ha dichiarato che le sue paghe sono le più alte del settore, sottolineando che i dipendenti che hanno aderito alla protesta sono solo una piccola minoranza.
RG/M. Ang.