È stato arrestato giovedì in Messico Ovidio Guzman, figlio del leader del cartello di narcotrafficanti di Sinaloa, Joaquin 'El Chapo' Guzman. Lo annunciano fonti ufficiali del Governo. L'arresto è avvenuto nella cittadina di Culiacan, capitale dello Stato di Sinaloa, grazie all'intervento di truppe di élite. Ovidio Guzman, riferiscono i media, sarebbe già stato trasportato in un carcere di massima sicurezza. Gli Stati Uniti avevano offerto una ricompensa di 5 milioni di dollari per informazioni che portassero all'arresto o alla condanna.
La sua cattura arriva a pochi giorni dal vertice dei leader nordamericani, che si terrà a Città del Messico la prossima settimana, al quale parteciperà il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e in cui le questioni di sicurezza sono all'ordine del giorno.
La notizia della cattura è giunta dopo una notte di violenze a Culiacan, sede dell'omonimo cartello della droga, tra i più potenti al mondo. Ora le forze di sicurezza stanno cercando di contenere la reazione all'arresto nella zona di Culiacan da parte dei narcotrafficanti di Guzman. L'aeroporto della città è stato chiuso e lo rimarrà fino a giovedì sera, si legge su Twitter. Il Governo locale ha esortato la popolazione a rimanere in casa e ha dichiarato che scuole e uffici amministrativi sono stati chiusi a causa delle violenze. Sui social media sono apparsi video non verificati che mostrano spari, anche da elicotteri, durante la notte. Sono stati anche eretti blocchi stradali. "Chiediamo ai cittadini di Culiacan di non uscire di casa a causa dei blocchi che si sono verificati in diversi quartieri della città", ha dichiarato il sindaco di Culiacan, Juan de Dios Gamez.
Ovidio, che è diventato una figura chiave nel Cartello di Sinaloa dopo l'arresto del padre, era stato brevemente detenuto nel 2019 dalle forze di sicurezza, ma era stato rapidamente rilasciato per porre fine alla violenza da parte della sua banda di narcotrafficanti, in un'imbarazzante battuta d'arresto per le autorità messicane.
Joaquin Guzman, 65 anni, invece, è stato condannato a New York nel 2019 per traffico di droga verso gli Stati Uniti per miliardi di dollari e per aver cospirato per uccidere i suoi nemici. Sta scontando l'ergastolo nel carcere di massima sicurezza del Colorado, il più sicuro degli Stati Uniti.
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