La prima udienza del processo per l'estradizione verso gli Stati Uniti del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, si è svolta lunedì mattina a Londra. Decine di sostenitori di Assange si sono radunati davanti all'edificio.
Washington lo vuole processare per spionaggio. In caso di condanna Assange rischierebbe una pena di 175 anni. Una condanna a morte, denunciano i legali dell’australiano, che invocano la libertà di stampa e di parola. Così i suoi difensori hanno chiesto che Assange - apparso con gli occhi incollati al portatile - non venga trasferito Oltreoceano. Secondo la tesi difensiva, infatti, Assange - come un qualsiasi giornalista investigativo - si è limitato a pubblicare informazioni di interesse generale
Il destino di Julian Assange si conoscerà, con ogni probabilità, in settembre, al termine del processo iniziato oggi.
Dopo i sette anni di auto-reclusione nell’ambasciata britannica dell’Ecuador, lo scorso aprile è stato arrestato da Scotland Yard. Da allora vive, in stato di semi-isolamento, nella prigione di Belmarsh che, questa mattina ha lasciato per essere presente nell’aula del tribunale Woolwich Crown Court, alla periferia Est di Londra, per l’udienza d’apertura.
La prima fase processuale - che dibatterà sull’ipotesi che Assange sia vittima di persecuzione politico-giudiziaria da parte di Washington - si concluderà venerdì. Quindi si ricomincerà in maggio, per altre tre settimane, mentre la sentenza finale è attesa dopo l’estate.
Su Assange pendono Oltreoceano 18 capi d’imputazione, per avere cospirato per ottenere e pubblicato informazioni classificate. Nel 2010 WikiLeaks aveva diffuso centinaia di migliaia di documenti militari e diplomatici, denunciando - tra le altre cose - presunti crimini di guerra commessi dell’esercito statunitense in Iraq e Afghanistan.
Tra i documenti pubblicati c'è un video che mostra i civili uccisi da un elicottero da combattimento americano in Iraq nel luglio 2007, tra cui due giornalisti della Reuters.
Assange era stato presentato come un campione della libertà di informazione, ma aveva anche suscitato critiche. Nel 2011 cinque giornali (tra cui il New York Times e Le Monde) associati alla piattaforma hanno condannato il metodo da lui usato.
Assange era stato arrestato nell'aprile 2019 nell'ambasciata ecuadoriana dove si era rifugiato quasi sette anni prima. Temeva di essere estradato negli Stati Uniti o in Svezia, dove era perseguito per stupro. Assange ha costantemente respinto queste accuse e alla fine l'accusa è stata ritirata.
Inizialmente accusato di hacking informatico, ha visto aumentare le accuse a suo carico lo scorso maggio, quando il tribunale statunitense gli ha addebitato 17 capi d'accusa aggiuntivi.
I tribunali britannici dovranno stabilire se la richiesta di estradizione loro presentata soddisfi una serie di criteri legali, e in particolare se non sia sproporzionata o incompatibile con i diritti umani.
In un'ultima udienza procedurale mercoledì scorso, la difesa di Assange aveva sostenuto che il presidente Donald Trump avrebbe offerto al fondatore di WikiLeaks la grazia se avesse scagionato la Russia in un altro caso di fuga di dati, quello delle e-mail interne del Partito democratico americano. La Casa Bianca ha immediatamente negato il fatto.
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