L'ex leader birmana Aung San Suu Kyi, già condannata in precedenza a undici anni di carcere, lunedì è stata giudicata colpevole di corruzione e dovrà scontare altri sei anni di reclusione.
La vincitrice del Premio Nobel per la Pace 1991, accusata di una moltitudine di reati dalla giunta al potere dal colpo di Stato del febbraio 2021, rischia decenni di carcere al termine del suo interminabile processo. Contro di lei sono state mosse quattro accuse di corruzione. Aung San Suu Kyi, 77 anni, è apparsa in buona salute in tribunale e non ha fatto commenti dopo la lettura della sentenza.
Arrestata ai tempi del putsch militare del 1° febbraio 2021 che ha posto fine a un decennio di transizione democratica in Birmania, a fine giugno è stata rinchiusa in isolamento nel carcere di Naypyidaw.
Il suo processo, iniziato più di un anno fa, continua all'interno del centro penitenziario. Quest'ultimo è tenuto a porte chiuse, ai suoi avvocati è vietato parlare con la stampa e le organizzazioni internazionali. La donna è accusata di una moltitudine di reati: violazione di una legge sui segreti di Stato di epoca coloniale, frode elettorale, sedizione, corruzione.