La leader birmana Aung San Suu Kyi, in Australia dove ha partecipato lo scorso fine settimana al vertice dei 10 paesi dell'Associazione del Sudest Asiatico, ha parlato della crisi Rohingya nel suo paese.
In una serie di incontri con gli altri leader regionali ha chiesto soccorsi umanitari e sostegno politico affinché il Myanmar si riprenda dal conflitto. Lo ha riferito il premier australiano Malcolm Turnbull.
Oltre 650'000 persone della minoranza musulmana si sono rifugiati in Bangladesh da agosto, per fuggire dalla violenza dei militari birmani, con uccisioni, stupri e incendi dei villaggi. Secondo l'ONU la persecuzione ha le caratteristiche del genocidio.
Negli ultimi mesi Suu Kyi ha parlato poco pubblicamente del conflitto, rifiutando persino di usare la parola Rohingya ed è stata accusata da molte parti di non aver utilizzato la sua posizione di autorità e di potere per difenderli, lasciando mano libera ai militari, tanto che alcune personalità internazionali hanno chiesto che le sia ritirato il premio Nobel per la pace.
ATS/M. Ang.