Una controffensiva per proteggersi dalla minaccia industriale di Pechino. E dalla quale partire per tracciare la rotta della politica estera dell'Unione europea del futuro. Allo scoccare del dodicesimo minuto del suo - forse - ultimo discorso sullo Stato dell'Unione, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sfida a viso aperto il gigante asiatico sul campo quasi proibitivo delle auto elettriche e annuncia un'indagine su quei maxi-sussidi pubblici che, è il suo atto di accusa, permettono al Dragone di "inondare il mercato europeo" in modo "sleale" colpendo le aziende e il mercato continentale.
E, in un filo rosso che unisce tutte le sfide e gli obiettivi di fine mandato, Ursula von der Leyen guarda poi a quel Green Deal padre di tutte le misure verdi dell'UE da tutelare, alle politiche sulla migrazione da approvare, all'intelligenza artificiale da regolamentare, all'allargamento futuro, e alla violenza sulle donne da respingere.
Auto cinesi
Fortemente voluta da Parigi - pronta a lanciare un bonus di 5'000 euro per l'acquisto di veicoli elettrici "Made in EU' - e accolta con soddisfazione anche da Roma (seppur con una stoccata del vicepremier Matteo Salvini) e Berlino, l'istruttoria antitrust annunciata da von der Leyen si muove nella stessa direzione già intrapresa su microchip e materie prime rare.
A segnare, nella sua visione, la fine dell'epoca della dipendenza dell'Europa dall'"assertiva" Cina, nel segno dell'equilibrio tra la "riduzione dei rischi" e la volontà di "mantenere aperti i canali di comunicazione".
I dati che l'hanno spinta ad avviare l'iniziativa ex officio parlano chiaro: nel 2022 la quota di mercato delle auto elettriche di marchi cinesi vendute nell'UE è passata da pochi punti percentuali all'8%. Un trend che potrebbe portare al 15% nel 2025.
La differenza di prezzo riscontrata tra i prodotti cinesi e quelli europei è in media del 20%. Prezzi "mantenuti artificialmente bassi da ingenti sussidi statali" cinesi e pertanto, è l'affondo di von der Leyen, una pratica "inaccettabile" per un'Europa "aperta alla concorrenza" ma non al costo di una "corsa al ribasso".
Green Deal
Decisa a difendere il comparto dell'auto elettrica dell'UE, la presidente della Commissione fa lo stesso con il piano verde sempre più bersaglio degli attacchi alterni dei partiti - i suoi Popolari in testa - a 9 mesi dalle elezioni europee.
E la direzione indicata è categorica: "mantenere l'ambizione" ed "entrare in una nuova fase". Fatta di aiuti significativi all'industria, da mesi pressata dagli alti costi che la transizione comporta, aggravati dai colpi della guerra in Ucraina sulle materie prime, dal caro prezzi e dalla vertigine dell'inflazione. Le linee guida parlano di investimenti ancora più massicci nelle rinnovabili, a partire da permessi per l'eolico più veloci.
Migranti
Sullo sfondo delle dispute tra Italia, Francia e Germania, l'adagio della leader si ripete immutato: i Governi e il Parlamento europeo sono ora chiamati a cogliere "l'opportunità storica" di approvare le nuove regole del Patto migratorio. Per un approccio che garantisca "sicurezza" e "unità". Un'unità da mostrare anche con altre intese con i Paesi terzi come quella già chiusa con la Tunisia, e con l'organizzazione di una Conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani.
RG 12.30 del 13.09.2023 La corrispondenza di Anna Valenti
RSI Info 13.09.2023, 16:31
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Allargamento
Portare il club dei Ventisette a oltre 30 membri - con Kiev e i Balcani occidentali in testa alla corsa - è possibile. Ma l'adesione, è l'avvertimento di von der Leyen, "è basato sul merito e la Commissione difenderà sempre questo principio". Nel frattempo servirà avanzare sull'ingresso di Bulgaria e Romania nell'area Schengen.
Intelligenza artificiale
L'UE, è l'impegno, dovrà fare da capofila "unendo le forze" con i partner internazionali, a cominciare dagli USA, "per garantire un approccio globale alla comprensione dell'impatto dell'IA" sulla società, i suoi "rischi" e i "suoi benefici".
Violenza sulle donne
Una sola indicazione, inequivocabile: a trasformarsi in legge dev'essere "un principio fondamentale: "No, significa no".
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